La decisione del politico è maturata “dopo una lunga riflessione”, come lo stesso Befacchia sottolinea nella lettera inviata al presidente del Consiglio comunale Angelo Puglia, con la quale vengono formalmente ratificate le dimissioni.
A spingerlo alla decisione l’impossibilità di accettare i compensi di un’attività politica non portata avanti nel migliore dei modi. “Vado via con tristezza” spiega infatti Befacchia “ per non aver impedito lo scempio di Piazza Dante e di Piazza Garibaldi, per non aver impedito il varo di un PRG raffazzonato e dilapidatorio degli spazi e del territorio urbano e per essere costretto a vedere le vie della città trasformate in un parcheggio che umilia l’architettura urbana, già ampiamente mortificata da inestetismi che solo un silenzio complice riesce a tollerare: sedie lungo il Corso, gazebo ed edicole che gridano vendetta, parte della città storica ignorata o desertificata, piazza Martiri e Chiesa Madre periodicamente offese”.
Una politica, insomma, di cui Lino Befacchia non si sente parte e per la quale, pertanto, le dimissioni sembrano essere l’unica alternativa. “Il mio impegno nell’agone politico e consiliare è venuto scemando negli ultimi mesi” continua a riguardo “fino a connotarsi come una presenza/ assenza. Poiché non sono abituato ad essere un comprimario e a fruire di compensi non meritati (gettoni di presenza non coperti da lavoro assiduo e puntuale) preferisco lasciare il posto ad amici della Lista Civica “Città di Virtù”, sicuramente più solerti di me nel continuare un impegno di cui siamo debitori ai 2.800 elettori che ci hanno e mi hanno sostenuto”.