“La variante al Prg è stata approvata nel corso di una maratona consiliare, alla scadenza del precedente mandato, dal monocolore PD che ha governato la città negli ultimi tre anni, nella totale assenza di un confronto politico – commenta il sindaco Enio Pavone –. Per questo avevamo annunciato il ritiro delle delibere di adozione fin dalla campagna elettorale ed oggi abbiamo mantenuto l’impegno con gli elettori”.
Pavone ha sottolineato che il voto di oggi “rappresenta sicuramente l’atto più importante della nuova amministrazione”, aggiungendo che l’adozione della variante votata nella passata legislatura non era l’atto conclusivo, ma l’avvio dell’iter per l’approvazione definitiva del nuovo PRG.
“Il ritiro del Piano apre di fatto la possibilità di ridiscutere le decisioni programmatiche sul piano amministrativo urbanistico” continua il primo cittadino. “Con i cittadini di Roseto abbiamo assunto un impegno che intendiamo mantenere: apriremo fin da subito un ampio dibattito sulle scelte da operare con tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, comprese quelle forze che non sono presenti in Consiglio comunale, ma che operano in città. Questo iter di condivisione ci porterà ad una nuova adozione che sia la più condivisa possibile”.
Federazione della Sinistra su ritiro Prg. “Nella giornata di ieri è accaduto quello che noi abbiamo sempre chiesto: il ritiro del nuovo Piano Regolatore di Roseto. A tale impegno era giunto anche il PD locale dopo estenuanti trattative in vista del ballottaggio. Probabilmente l’ex assessore Frattari è tenuto talmente in poca considerazione dal proprio partito da non esserne stato avvisato”. Ha ribadito il portavoce di FdS, Marco Borgatti, mostrando la propria disponibilità a discutere con la nuova amministrazione sui lavori di stesura del prossimo piano.