“Con sorpresa” spiega meglio Ilaria De Santis “scopriamo che la paventata ipotesi dell’affidamento della manutenzione ai privati del Parco Fluviale di Teramo ha quantomeno raggiunto la fase sperimentale. Solo così possiamo spiegare ai teramani l’esistenza di aree recintate e chiuse con tanto di lucchetti sulle sponde del fiume Vezzola, all’interno delle quali oltre a floridi orticelli insistono baracche in legno: saranno forse i futuri punti informativi sulla fauna e sulla flora?! Sarebbe spiacevole, invece, venire a conoscenza che qualche libero cittadino usufruisce direttamente e personalmente di quello spazio che invece dovrebbe essere di disponibilità comune: proprio sul tratto del lungofiume Vezzola, a due passi da piazza Garibaldi, nascosto dalle sterpaglie e dai rovi, è stato recintato un orto con annesso rimessaggio vista fiume”.
Il Pd teramano chiede pertanto all’amministrazione comunale di vigilare in misura maggiore sul parco fluviale, già noto alle cronache per altre situazioni di abusivismo (come orti e stalle) negli anni passati. “Magari” ironizza la De Santis, “se il percorso ciclopedonale del lungofiume fosse stato dotato di una postazione del bike sharing, sindaco e assessori si sarebbero accorti prima di noi di tale situazione”.
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