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Catarra in visita alla centrale idroelettrica di San Giacono

Teramo. Il presidente Catarra ha visitato la centrale idroelettrica Enel di San Giacomo incontrandosi con Luciano Chiti, responsabile dell’unità di Business di Montorio al Vomano per l’ente di energia elettrica. “E’ stata l’occasione per avviare un proficuo confronto su temi e questioni che ci vedono coinvolti – ha  affermato a margine della visita il Presidente – gli impianti dell’Enel, nella nostra provincia, rappresentano sia per potenza che per tecnologia, un polo di innovazione cui guardare con attenzione. Vi è la necessità di collaborare, quindi, e le positive esperienze già realizzate con l’accordo  sul Vomano, stipulato nel 2008 insieme al comune di Pineto e al Consorzio di bonifica nord nel 2008, sono  la base sulla quale costruire intese e sinergie nuove valorizzando le rispettive competenze e conoscenze”.

L’ingegner Chiti, nel corso della visita, ha fatto rilevare i punti di forza dell’impianto, il più grande dell’Appennino che “sviluppa una potenza complessiva  di 448 megawatt, con sei gruppi di produzione ed uno di produzione e pompaggio con  una producibilità totale di circa 290 gigawattora”.
La centrale utilizza le acque del Vomano e il sistema è costituito, oltre che dall’impianto di San Giacomo, anche da quelli di Provvidenza, Piaganini e Montorio al Vomano.  Il flusso idrico parte dal serbatoio stagionale di Campotosto,  della capacità di circa 216 milioni di metri cubi, e attraversa in successione le centrali con l’ausilio dei bacini di modulazione di Provvidenza e Piaganini.
“L’Enel lavora sul fiume e utilizza l’acqua quante fonte di energia – ha concluso Catarra – questo significa, fra le altre cose, che ha sviluppato una enorme competenza e conoscenza rispetto al nostro sistema idrico e idrografico: anche di questa competenza abbiamo bisogno e gli abbiamo chiesto di metterla a disposizione del territorio anche in vista del progetto di risanamento che vorremmo operare sul Vomano, restituendogli non dico l’originaria conformazione, ma certo frenando il fenomeno di dissesto che lo interessato negli ultimi anni”.