“Ricordo – ha scritto Ruffini – ancora una volta che nello scorso mese di luglio avevo presentato apposita interpellanza all’assessore Stati in cui avevo chiesto di conoscere quali erano le ragioni per cui non era stato sottoscritto l’accordo tra Regione Abruzzo e Regione Molise per l’utilizzo, da parte dei Comuni della Provincia di Teramo, della discarica di Guglionesi”.
Tale accordo avrebbe dato la possibilità ai comuni teramani di conferire rifiuti per 40.000 metri cubi, concedendo più di un anno di autonomia alla provincia di Teramo. In pratica il tempo necessario per realizzare ad esempio il sito di Grasciano (discarica Grasciano2) di Notaresco. Ruffini ha ricordato che in consiglio regionale l’allora assessore Stati rispose di voler sottoscrivere l’accordo prima della pausa estiva.
“Ora siamo rimasti fermi – ha aggiunto il consigliere del Pd – ad attendere delle decisioni che tardano ad essere prese. Come sappiamo l’assessore Stati è rimasta coinvolta nelle vicende giudiziarie e quindi non ha potuto portare avanti l’impegno preso. Visto che il Presidente ha assunto le deleghe della Stati sono costretto a chiedere a Chiodi che fine abbia fatto quell’accordo. C’è stata una risposta definitiva da parte della Regione Molise? Si intende ancora insistere nel raggiungere questo accordo o ci sono altre soluzioni all’orizzonte? Sono domande a cui molti attendono una risposta, a partire dai sindaci del teramano costretti a sostenere aumenti insostenibili sulle tariffe di conferimento che inevitabilmente ricadono nelle tasche vuote dei cittadini”.
La nostra provincia paga senza dubbio un ritardo nell’organizzazione degli impianti di conferimento. Nonostante queste difficoltà, nel teramano sono presenti diverse discariche: Tortoreto, Atri, Grasciano e Notaresco che per diversi motivi non sono però disponibili. Ruffini ha anche annunciato che diversi sindaci teramani e enti gestori avrebbero preso contatti con i gestori della Regione Marche e dell’Emilia Romagna, dove le tariffe di conferimento praticate sono inferiori a quelle pagate nei siti abruzzesi.
Per il conferimento, infatti, nel Polo di ecogestione di Ascoli Piceno in località Relluce il costo di smaltimento dovrebbe essere di 81 euro più iva, mentre per il Polo di trattamento di Fermo 90 euro più iva e per il conferimento nel Comune di Sogliano (Emilia Romagna) il costo è di 93 più iva.
“Ho chiesto al Presidente – ha concluso Ruffini – di convocare urgentemente un tavolo insieme ai sindaci del teramano, alla Provincia e ai gestori delle discariche. Bisogna verificare al più presto tutte le ipotesi che ci permettano di affrontare la fase emergenziale e trovare l’accordo con le Regioni limitrofe disponibili per un periodo limitato e transitorio a ricevere i nostri rifiuti in attesa della disponibilità delle discariche locali. Senza la volontà di tutte le istituzioni, il rischio che corriamo è che tra pochi giorni ci ritroveremo con i rifiuti per strada, con un aumento sproporzionato delle tariffe e con le tasche vuote dei cittadini teramani”.