Teramo. In merito alla nascita a Teramo dell’università telematica della Sapienza, con le facoltà di Giurisprudenza ed Economia, il senatore del Pdl Paolo Tancredi ha presentato un’interrogazione al ministro Mariastella Gelmini per sollecitare un interesse sulla questione, al fine di consentire alle autorità ministeriali di valutare se l’iniziativa non sia in contrasto con i criteri di razionalizzazione della riforma universitaria ed in particolare con il primario obiettivo di valorizzazione e di incentivazione della qualità delle università.
Paolo Tancredi chiede, dunque, al ministero della pubblica istruzione di valutare se sia opportuno, in questo particolare momento storico, incentivare una forma di concorrenza dell’offerta formativa sul territorio abruzzese, ravvisandovi una dannosa duplicazione delle facoltà universitarie presenti, non rispondente nè alle esigenze accademiche del sistema universitario regionale, nè alle istanze della popolazione studentesca.
Sulla vicenda interviene anche il segretario provinciale della Lega Nord Abruzzo Franco De Angelis. “Era inevitabile che finisse così del resto l’assenza di una logica di mercato rivolta all’acquisizione di nuovi iscritti anche attraverso lo strumento delle convenzioni con i grandi Enti (Inail, Aci, Inpdap, Enpals) sulla scorta di quanto già realizzato da altre Università, S. PIO V, Macerata, Camerino, Chieti, ecc., ha pesato molto sia sul bilancio che sulla gestione. E mentre alcuni atenei già da molto tempo si stavano organizzando nel campo dell’e-learning, Teramo stava a guardare e oggi ne paga le conseguenze in una situazione finanziaria non buona. A tal proposito vorrei ricordare che Teramo oramai si trova accerchiata in casa propria con una concorrenza di ben 4 università (Camerino, Macerata, Univ. Telematica Leonardo da Vinci di Chieti nata da una costola dell’ateneo Teatino e LUM) che si aggiungono a quella di nuova istituzione. Ora piuttosto che indignarsi bisogna correre ai ripari facendo una severa autocritica, ammettendo gli errori del presente e del passato (che sono tanti) e ritornando al più presto nell’alveo dell’Università D’Annunzio, ateneo che ha ampiamente dimostrato di saper reggere la sfida del mercato classificandosi fra i primi in Italia per la didattica e la qualità della ricerca. Perché siamo convinti che è meglio essere primi in una grande struttura di un’altra provincia che ultimi in casa propria. Ritengo infine che questa soluzione rafforzerà senz’altro l’istruzione, la qualità e la libertà della ricerca scientifica pubblica abruzzese. Soluzione che deve essere attuata al più presto almeno entro il mese di gennaio 2011 in quanto ad oggi l’Università ha una propria “dote” domani chissà. La Lega Nord Abruzzo è disponibile, con la stessa Università, con le altre forze politiche e le realtà sociali del territorio ad un sereno confronto”.