Chiaramente l’Ingegner Valente ha tutte le competenze per adempiere ai compiti affidategli, ma ci si chiede come potrà, un solo soggetto, gestire quello che prima era diviso tra quattro settori. Il pensionamento, nell’ordine, dell’Architetto Francesco Antonelli (Urbanistica-Pianificazione Territoriale), dell’Ingegnere Domenico Di Giovannantonio (Edilizia) e dell’Ingegnere Ferdinando Di Sanza (Ambiente) e le dimissioni volontarie della dottoressa Nadia Carletti (Polizia Provinciale – Caccia e Pesca) ha pericolosamente indebolito la struttura tecnica della Provincia, che, nel tempo, si è vista privare, sempre per raggiunti limiti di età, anche di diversi funzionari.
Da via Milli arrivano, quindi, voci discordanti. C’è chi si dice contento della creazione (di fatto casuale) di un super settore tecnico, auspicando però l’ingresso di nuovi funzionari che possano gestire le diverse competenze, c’è chi, al contrario, vorrebbe che si bandissero nuovi concorsi per coprire i posti dirigenziali vacanti.
Di sicuro c’è che i settori interessati stanno risentendo della situazione di precarietà, accentuata dal fatto che Valente, nella prima metà del prossimo anno, raggiungerebbe anche lui l’età pensionabile, e già le prime lamentele si alzano sia dall’interno che dall’esterno della Provincia. Una situazione che i vertici politici avrebbero potuto prevedere, dato che dei pensionamenti si aveva notizia da tempo,pur essendo passato più di un anno dall’insediamento della nuova Giunta, della ventilata riorganizzazione nulla si conosce.
Solo il tempo, però, potrà dire se la scelta di via Milli sarà lungimirante o se avrà fatto risparmiare qualche euro a scapito dell’efficacia ed efficienza dei servizi.