L’ultima visita è stata infine effettuata alla media di via Monte Zebio a Giulianova Lido, dove il sindaco ha portato il suo saluto ad alunni, docenti e personale amministrativo. Un nuovo giro di visite è previsto per il primo ottobre, a cui sarà inclusa anche la scuola elementare di via Nievo, che non è stata visitata a causa di pressanti esigenze istituzionali.
Incontro in Provincia sull’accorpamento. A seguito delle visite ai plessi scolastici, si è tenuto anche un altro incontro nella sala riunioni dell’assessorato provinciale alla Pubblica istruzione, convocato dall’assessore alla Pubblica istruzione della Regione per la valutazione degli esiti delle consultazioni ed osservazioni alla bozza di piano complessivo predisposta dall’Ufficio Scolastico Regionale. Il sindaco ha ribadito la posizione assunta un anno fa, cioé l’opportunità di differire nuovamente l’accorpamento degli istituti superiori cittadini rilevando inoltre la necessità di mantenere l’autonomia all’Istituto “Cerulli”.
“Il Cerulli” ha infatti dichiarato “non solo è un pezzo importante della nostra storia, essendo erede della gloriosa Scuola di arti e mestieri istituita a Giulianova nel lontano 1914 oltretutto con il determinante concorso dell’allora Amministrazione comunale, ma è anche l’unica istituzione tecnica presente nell’intero territorio compreso tra Silvi e Martinsicuro, in un’area cioè che registra una densità di popolazione elevatissima, circa il 60% dell’ intera provincia di Teramo. E va inoltre sottolineato non solo la specificità di una tale tipologia di scuola, che ha costituito e continua a costituire il nervo portante dell’industria e dell’attività produttiva presente sul territorio, ma anche come sia prevedibile un aumento di domanda con la futura ripresa economica del Paese. E’ poi interessante, e avrà tutto il nostro sostegno, la proposta di aggregare al Cerulli il Centro Provinciale Istruzione Adulti, in grado di favorire la riconversione di quadri intermedi dei settori produttivi presenti sul territorio e di favorire una politica occupazionale che permetta il reinserimento della forza lavoro altamente qualificata”.