Alba Adriatica. Riprendere in considerazione il piano urbano del traffico. Riconsegnato già dal 2012, ma da allora chiuso e sepolto in un cassetto. Una spesa sostenuta all’epoca dell’ante.
Realizzato da un professionista del settore, ma che non ha mai trovato un’applicazione pratica.
In settimane nelle quali si ragiona attorno alla previsione di rotatorie e di eliminazione dei semafori, Gabriele Viviani (assessore alla viabilità nel precedente esecutivo, ora segretario cittadino del Pd), lancia un consiglio all’amministrazione civica guidata da Tonia Piccioni.
Riportare in auge piano urbano del traffico. Redatto attraverso uno studio approfondito e con delle soluzioni da adottare, per migliorare la viabilità cittadina, decongestionare il traffico ed avere le giuste accortezze per la riviera, quella maggiormente solcata dai turisti.
” Non voglio essere presuntuoso nel dire che il piano del traffico vada riproposto così come è stato pensato e redatto”, sottolinea Viviani, ” tutte le modifiche possono essere utili. Ma portarlo all’attenzione del consiglio comunale, adottarlo e provare a renderlo operativo in alcune sue parti, appaiono passaggi che potrebbero tornare molto utili. In questi giorni, per esempio, si torna a parlare di concorrere per la riconquista della Bandiera Blu. Ebbene, le cittadine che hanno adottato il piano urbano del traffico, con l’istituzione di zone 30 (30 chilometri orari, ndr), possono beneficiare di punteggi utili per questo obiettivo”.
Nel piano del traffico depositato, dal 2012 in Comune (qualche mese prima che Viviani terminasse la sua esperienza nell’esecutivo), sono previste novità sostanziali rispetto all’attuale assetto viario. La previsione di 4 rotatorie sulla Statale Adriatica, una tra via Olimpica e via Duca d’Aosta (una delle zone più critiche), nuovi sensi unici e zone 30.
Uno strumento in ogni caso già redatto attorno al quale, secondo Viviani, si può aprire un confronto.
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