Teramo, Brucchi contro Enel Energia per impianti di pubblica illuminazione

brucchi_maurizioTeramo. Il sindaco Maurizio Brucchi torna a denunciare la difficile situazione che continua a persistere tra l’ente comunale e l’Enel Energia. Risultano, infatti, agli atti richieste di allaccio e intervento, del tutto inevase, che risalgono al marzo 2009. “Motivo per il quale” spiega in merito il primo cittadino “ci si ritrova nella paradossale situazione in cui il Comune, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, provveda alla sistemazione di nuovi impianti di pubblica illuminazione, ma che il tutto venga poi vanificato dal fatto che l’Enel non provveda all’installazione del contatore che consentirebbe al Comune di mettere in esercizio l’impianto e renderlo così regolarmente funzionante nonostante agli adempimenti del caso”.

Ad oggi, sono venti le zone che presentano impianti montati, ma non ancora attivati:

1)    lott. Di Carlantonio (Villa Vomano)

2)    Collurania, S.C. Pompetti

3)    Frondarola-zona campo sportivo

4)    Putignano

5)    Scapriano

6)    Spiano

7)    Villa Viola

8)    Piane Delfico

9)    Poggio Cono-S.C. per Cerreto

10) Colleparco (estendimento impianto in via Averardi)

11) Poggio Cono S.P. 19

12) SS 81 Collurania

13) Rapino

14) Rapino S:P: 46

15) Fonte Baiano (scalinata)

16) Tratto S.P. n.18 Villa Marini-Monticelli

17) Villa Butteri SS 80 a Valle Motorizzazione

18) Castrogno S.P. 60

19) Coste S. Agostino. Opere a servizio dell’università, via Referza (Zona Villa Albula)

20) SS 80-Bivio Valle San Giovanni.

“Non è la prima volta” continua Brucchi, “ma spero che sia l’ultima che mi ritrovo nella necessità di denunciare questo grave disservizio. Per accendere gli impianti di pubblica illuminazione, per alcuni dei quali abbiamo inoltrato la richiesta il 24 marzo 2009 non può trascorrere quasi un anno. E’ evidente come, di fronte ad una simile gestione del rapporto con il cliente-Comune, l’Enel debba assumersi le proprie responsabilità. Sarà pertanto mia cura provvedere a sollecitare, in ogni modo, la soluzione del problema e, di pari passo, verificare se esistano soluzioni alternative in grado di garantire celerità nelle risposte e maggiore cura del pubblico interesse”.

 

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