Il primo cittadino avrebbe, infatti, chiesto la parola subito dopo l’intervento del consigliere Arboretti e, con un intervento di 55 minuti avrebbe “cercato di rintuzzare i ficcanti affondi, precisi e circostanziati, dell’esponente del Cittadino Governante” come ha precisato il movimento. “Un intervento, quindi” continua Il Cittadino Governante, “con tutte le caratteristiche della replica per cercare di togliere l’amministrazione comunale dal grave imbarazzo in cui si trovava in quel momento. La conferma, poi, che si trattava della replica dell’amministrazione è stata data dal fatto che l’assessore Ranalli (relatrice del punto), alla conclusione del giro dei primi interventi di tutti i gruppi consiliari, ha scelto di non parlare”.
Il Cittadino Governante si rivolge, pertanto, al presidente del Consiglio, ricordando che avrebbe violato quanto prescritto dal regolamento del Consiglio comunale, a cui, tra l’altro, si aggiungerebbe una seconda violazione. “Quella di non aver rispettato, istigato dal sindaco, il pronunciamento democratico della commissione consiliare di urbanistica che, a maggioranza, aveva chiesto la canonica settimana prevista per esprimere il parere sul nuovo Prustt dell’ex Sadam. Da tempo siamo costretti a constatare che nel consiglio comunale c’è un deficit di democrazia. La cosa non può più essere tollerata. Invitiamo, pertanto, il presidente del Consiglio comunale ed il segretario generale del Comune a riacquisire pienamente il loro ruolo di arbitri imparziali nello svolgimento della vita democratica della massima istituzione cittadina. Quanto al sindaco, non si illuda” conclude Il Cittadino Goverante. “La vena autoritaria, che sempre più sta mostrando, non gli gioverà molto ai fini della considerazione che di lui avrà la comunità giuliese. Nel frattempo non è più sufficiente nemmeno a garantire la compattezza della sua coalizione e del suo partito, sempre che il PD sia il suo partito, visto che, comunque, è titolare di una lista civica, fortemente interessata al potere come dimostrano tutti gli incarichi dispensati agli uomini di quella lista”.