Sant’Omero. Forte protesta del movimento CasaPound Italia contro la decisione dell’amministrazione regionale abruzzese di aumentare di oltre 7 milioni di euro il budget per le cliniche sanitarie private accreditate, che sale così da 124 a 131,7 milioni di euro.
In nottata numerosi striscioni e volantini sono stati affissi presso gli ospedali pubblici di L’Aquila, Pescara, Chieti, Avezzano, Lanciano, Sulmona e Sant’Omero, per protestare contro questo provvedimento, che giunge in un momento in cui il settore della sanità pubblica abruzzese è oggetto di forti tagli, con la decisione di chiudere i punti nascita di Sulmona, Ortona, Atri e Penne.
“Quella di aumentare il budget per le cliniche private mentre reparti degli ospedali pubblici vengono chiusi per mancanza di fondi è una decisione che lascia semplicemente sconcertati”. Afferma Simone Laurenzi, responsabile abruzzese CPI, in una nota.
“Compiendo un’operazione del genere – continua Laurenzi – l’amministrazione D’Alfonso dimostra di non conoscere il senso dello stato e delle istituzioni. L’accesso alla sanità pubblica, diritto inalienabile dei cittadini, deve essere garantito da chi amministra, ed in questo momento di crisi ci saremmo aspettati piuttosto un taglio alla sanità privata accreditata per garantire l’efficienza e la gratuità del servizio pubblico. Assistiamo invece all’esatto contrario, con il risultato che i cittadini, privati della possibilità di usufruire di un servizio sanitario pubblico ormai al collasso, tra soppressione di reparti e file interminabili per curarsi saranno costretti a rivolgersi con sempre maggior frequenza a strutture gestite da privati a scopo di lucro”.
“Come CasaPound Italia – conclude Laurenzi – proseguiremo nel nostro impegno per sensibilizzare la cittadinanza verso questa opera di distruzione delle istituzioni pubbliche, nella sanità come nell’istruzione come in altri campi, a vantaggio dei privati, portata avanti da una classe politica che in Abruzzo come nel resto d’Italia mostra di non avere a cuore i bisogni degli italiani”.