L’Aquila. Si è svolta ieri, nel corso della seduta del Consiglio regionale, l’interpellanza sulla sanità privata presentata dai consiglieri regionali Pd Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca. Nel documento si chiedeva all’ assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, di riferire circa l’ingresso del privato nella sanità teramana e quali azioni intendeva mettere in atto per evitare che anche la provincia di Teramo si aggiunga alle altre province della Regione Abruzzo con un alto numero di cliniche private.
“Per quanto riguarda Teramo” ha commentato a riguardo Ruffini, “mi ritengo parzialmente soddisfatto della risposta di Venturoni. L’assessore ha dichiarato che, anche nel caso un privato realizzi una struttura, non è detto che la Regione rilasci il necessario accreditamento. Resterebbe, dunque, un rischio dell’impresa”.
Per il consigliere del Pd, le considerazioni di Venturoni sarebbero, dunque, solo parzialmente sufficienti a sgomberare il campo dal pericolo che i privati “sbarchino” a Teramo. Ad ogni modo, promette anche che chiederà una presa di posizione unanime da parte della maggioranza, presentando in Consiglio una risoluzione su cui sarà necessario esprimersi chiaramente.
Per quanto riguarda, invece, il presidio di S.Omero, l’altro ospedale oggetto dell’interpellanza, Claudio Ruffini esprime il suo totale dissenso alle risposte di Lanfranco Venturoni. “L’assessore ha detto chiaramente” lamenta, infatti, in proposito “che i privati entreranno a S.Omero attraverso un bando europeo che si sta già predisponendo”.
Secondo Ruffini, però, nulla sarebbe stato detto sul futuro dell’ospedale e sulla sua futura riorganizzazione. “Resterà un presidio per acuti?” si chiede il consigliere. “Resterà il pronto soccorso? O sarà previsto solo un day-surgery? Domande a cui Venturoni non ha dato nessuna risposta, giustificandosi della necessità di questa operazione per l’elevata mobilità passiva che colpisce la Val Vibrata verso l’ascolano”.
Secondo i consiglieri di opposizione, in questa maniera si rischierebbe di mutare completamente la destinazione del presidio di Sant’Omero, soprattutto perché, stando a quanto dichiarato da Ruffini, sembra che i dati forniti da Venturoni sulla mobilità passiva siano eccessivi.
“Venturoni continua a lamentarsi e a nascondersi dietro il Piano di Rientro sottoscritto dalla precedente Giunta” sottolinea Di Luca. “Se non lo ritiene efficace, si attivi per ricontrattarlo al Ministero della Salute. Il vero problema è che l’assessore non ha in mente una strategia per la rete ospedaliera della nostra Provincia. È chiaro che vi è un flusso enorme di utenti verso Ascoli con l’ospedale di S.Omero in queste condizioni. La soluzione potrebbe essere quella di acquistare le prestazioni professionali come si è fatto con il nuovo primario di Ortopedia, il dott. Calvisio, proveniente dall’Università de L’Aquila”.
Insomma, per Ruffini e Di Luca l’assessore alla Sanità avrebbe disatteso completamente anche gli impegni presi pochi mesi alla presenza di Chiodi con tutti i sindaci della Val Vibrata. Nell’incontro, infatti, i sindaci vibratiani avevano fatto delle richieste precise, come quella di operare una riorganizzazione del personale medico a partire dalla figura del primario di chirurgia di S.Omero.