Pescara. All’alba del I Maggio, le polemiche non mancano. La Festa dei Lavoratori, tanto osannata e attesa da molti offre lo spunto per porre l’attenzione su un aspetto spesso dimenticato. A sottoporre il caso sono Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC e Antonio Saia, consigliere regionale PdCI.
Sotto le luci della ribalta ancora lo “scarso potere contrattuale dei lavoratori e delle lavoratrici della grande distribuzione sottoposti quotidianamente a condizioni di iper-sfruttamento”, affermano i consiglieri.
Un’accusa a tutto tondo, mire precise verso il centrodestra in toto e buona parte degli amministratori del PD, identificati come gli alfieri dell’aumento delle aperture domenicali, dimenticando troppo facilmente le conseguenze per i lavoratori stessi.
“La destra si riempie la bocca con la retorica della famiglia e dei valori tradizionali e religiosi, ma pare non riconoscere il diritto al riposo, alle relazioni familiari e al tempo libero di chi sgobba nei centri commerciali. Il lavoratore del centro commerciale non è affatto libero di accettare o no la richiesta del suo datore di lavoro né di contrattare come accade da sempre nell’industria” continuano Acerbo e Saia”.
Centinaia gli emendamenti ostruzionistici presentati per controbattere alla legge sul commercio: si combatte per limitare il numero delle aperture domenicali, non solo perché la concorrenza della grande distribuzione sta uccidendo il commercio e desertificando città e paesi, ma anche per tutelare in tutti i casi i diritti di chi lavora.
Chiamati in causa i difensori dei lavoratori, sono i sindacati a detta di Acerbo, a dover sopperire al potere contrattuale dei lavoratori, uno strumento importante per una categoria assai debole nei confronti della controparte padronale. Si guarda solo al rilancio occupazionale e per farlo Rifondazione in primis inoltra ripetute proposte di legge contro le difficili delocalizzazioni che stanno duramente e da anni colpendo l’occupazione in Abruzzo.
I temi del lavoro, concludono i consiglieri, non devono essere trascurati, la legge è essenziale, là dove manca la tutela subentra lo sfruttamento.
Monica Coletti