Lega Vasto: ‘Alla Marina noncuranza e spazzatura’

Vasto. La Lega di Vasto leva il dito contro la situazione in cui versa Vasto Marina. Ad accendere i riflettori sulla questione sono il consigliere comunale Giuseppe Soria ed il vice-segretario Francesco Del Prete con il sostegno di tutto il direttivo del partito che evidenziano come ‘la stagione estiva non è solo un concerto, per quanto importante possa essere, e che sembra ormai l’unico argomento di cui si cerca di parlare. Vedere una delle cartoline della città, tra le più pubblicizzate, ovvero la pista ciclabile con gli accessi al mare nello stato in cui si trovano rappresenta un pugno allo stomaco’.

‘Una pista attorniata da rovi, lungo la quale si possono osservare panorami tipici ovvero cumuli di spazzatura a soli 2-3 metri da essa – dicono dalla Lega – Una noncuranza che si riflette anche sugli accessi al mare che risultano in parte ostruiti per colpa della totale assenza di manutenzione e pulizia come manifestano le immagini. Eppure la stagione estiva è in rampa di lancio e le previsioni parlano di un possibile incremento delle presenze e non è certo questo il messaggio di benvenuto che si auspica per un turista che dovesse scegliere le bellezze della nostra città.

Bisogna programmare in anticipo gli interventi necessari a garantire immagine ed ospitalità; avere bene in mente la cultura dell’accoglienza turistica’.

‘Ad aggravare la situazione – chiosano gli esponenti della Lega di Vasto – quanto sta accadendo per gli stabili in via di costruzione in piazza della Guardia Costiera nella zona centrale della Marina di cui non si conosce lo status attuale e la loro possibile assegnazione che preoccupa e non poco. Intanto i lavori sembrano latitare e non si riesce ad intuire la loro conclusione per un intervento che era stato spacciato come di riqualificazione.

Chiediamo a chi di competenza di intervenire al più presto per sanare le criticità rilevate e di fare chiarezza anche sulla questione delle palazzine in costruzione sulla quale sembra si stia cercando di calare il mantello dell’oblio.’

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