Guardiagrele. “La Regione Abruzzo e la ASL di Chieti non danno risposte ai fragili e negano il diritto alla vaccinazione”
Il Gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune” torna, dopo la denuncia delle scorse settimane, sul tema della gestione della pandemia e sulle gravi criticità nel piano vaccinale.
“Nonostante gli annunci di queste ore, assistiamo ancora al paradosso delle lunghe attese e della necessità di spostarsi per i cittadini più fragili e verifichiamo che si sta ancora procedendo a più velocità.
Assistiamo – denuncia la capogruppo Marilena Primavera – a situazioni paradossali: persone prenotate da tempo sulle varie piattaforme non vengono chiamate; se vengono chiamate viene loro concesso pochissimo tempo per spostarsi e, di fronte alla difficoltà di attrezzare un trasporto protetto in ambulanza, candidamente si dice che il turno è perso; pazienti in fase terminale o che non deambulano vengono chiamati per andare fuori comune a fare il vaccino.
Dov’è questo piano vaccinale? Dove sono gli accordi con i medici di famiglia che, magari, potrebbero fare da mediatori e chiarire quali sono le reali condizioni dei pazienti?”
“La verità – aggiunge la consigliera Ambra Dell’Arciprete – è che ci hanno presentato linee guida che parlano del passato e che, a livello operativo, nulla dicono di preciso e di specifico e questo è francamente intollerabile!”.
Abbiamo formulato proposte – prosegue l’ex sindaco Simone Dal Pozzo – e denunciato fatti gravissimi come, ad esempio, la vaccinazione di persone che non avevano diritto mentre i più fragili aspettavano; abbiamo denunciato l’atteggiamento di una ASL che evidentemente non ha saputo gestire la situazione al punto da utilizzare le dosi solo per le zone rosse.
Ora, di fronte ad alcune prese di posizione, ci parlano di un nuovo piano che, in realtà, non esiste!”
“In tutto questo – denuncia la capogruppo Primavera – molte realtà, piccole e grandi dell’intera Regione si attrezzano; la ASL stipula accordi con altri comuni e a Guardiagrele, dopo il roboante annuncio di una ristrutturazione del centro vaccinale che costerà 170mila euro, non vediamo nulla.
Il sindaco Di Prinzio, mentre i suoi colleghi sostengono i nostri stessi argomenti e scrivono a Regione e ASL, non solo fa mancare la sua firma, ma addirittura invita la cittadinanza ad avere pazienza.
Invece di avere pazienza dovrebbe dismettere la casacca del suo partito e assumere fino in fondo la responsabilità di sindaco, esattamente come molti altri colleghi.
Servono soluzioni immediate! – conclude – Serve l’attivazione immediata di un centro vaccinale, in ospedale come in qualsiasi altra struttura, esattamente come si è fatto a Ripa Teatina, Francavilla, Chieti, Montazzoli, Lanciano, Bucchianico, Vasto, San Giovanni Teatino. Inoltre serve l’attivazione urgente di un servizio di vaccinazione domiciliare perché sono tanti a non poter uscire di casa e il fatto che vengano chiamati dimostra, purtroppo, tutte le falle di un meccanismo che in tutto questo tempo non si è riusciti ad affinare.
La mancanza di celerità può essere causa di spiacevoli conseguenze e, se quello alla vaccinazione è un diritto, non possiamo tollerare che continui ad essere negato a causa di incapacità e inadeguatezze”.