Pizzoferrato. “Finalmente la Val di Sangro si è fermata, o almeno la gran parte. Honda Italia e Sevel, le due tra le più grandi aziende si sono fermate, dando un segnale forte e chiaro alle risorse umane, al territorio e alla VITA”.
Si aggiunge così in una nota del sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, che aggiunge: “Honda Italia e Sevel Sud hanno deciso di bloccare gli stabilimenti di Atessa. Ma non basta. È necessaria ed indispensabile un’unica governance per i sistemi, i nuclei, i distretti, manifatturieri, agro, alimentari e logistico abruzzesi.
L’Abruzzo può dirsi e andare orgoglioso del blocco delle grandi Aziende della Val di Sangro. È e si può parlare di caso nazionale. In Lombardia non è stato così. I sette sindaci dei Comuni Capoluoghi lombardi avevano chiesto, ma non ottenuto la chiusura delle fabbriche e poi è accaduto il peggio.
Honda Italia, pur avendo proceduto ad approntare tutte le misure idonee alla protezione delle maestranze con i dispositivi collettivi ed individuali, ha ritenuto, DI CHIUDERE con URGENZA facendo ricorso Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO), per far fronte con immediatezza all’impatto. Infatti, la Direzione di Honda Italia, ha considerato “cruciale le due prossime settimane” per l’evoluzione del contagio da Coronavirus. Honda sostiene che “per quanto si osserva in tutta Europa, circa lo scenario dell’emergenza COVID-19, sta rapidamente cambiando. E per CONTRIBUIRE in modo ancora più efficace alla prevenzione della diffusione del VIRUS, Honda Italia sospenderà la produzione a partire da lunedì 23 marzo, fino a venerdì 3 aprile 2020”.
Sospendere fino a venerdì 3 aprile, significa poi arrivare a lunedì 6 e quindi settimana santa fino a lunedì 13 aprile dell’Angelo. Un periodo opportuno per l’osservazione dell’andamento della curva del contagio e dell’osservazione dell’impatto del virus sul territorio. I dati di questi giorni segnano e segnalano, oltre che l’aumento dei casi di contagio, la distribuzione territoriale. Il virus sta arrivando nelle singole Comunità, nei singoli paesi. Un singolo caso per paese, indica la capacità di penetrazione comunitaria della malattia. La densità di popolazione abruzzese, rispetto a quella lombarda e del lodigiano è vantaggiosa e quel vantaggio non va perso.
Anche la Sevel ha fatto ricorso alla sospensione dell’attività lavorativa con il trattamento di integrazione salariale per 6000 lavoratori dello stabilimento di Atessa fino alla metà di maggio: dal 12 marzo al 13 maggio, attingendo alla CIGO. Specificando che valuterà l’andamento della diffusione del virus e in base al dato si regolerà di conseguenza. Gli scioperi, l’indignazione dei sindaci e del territorio, hanno prodotto un buon risultato che deve servire da insegnamento.
L’indotto delle grandi Aziende, si ritiene ragionevolmente, seguirà le aziende madri, sia per il fermo che per i dispositivi di protezione del personale. Ciò non è scontato. L’augurio è che la sensibilità dimostrata, in particolare da Honda Italia, come comunicato a tutti i suoi Soci e Associati, di bloccare per sua scelta lo stabilimento “contagi”, questo sì, positivamente tutte le aziende della vallata, anche le più piccole, a provvedere per contenere la diffusione del virus, considerata la “crucialità delle due prossime settimane”, come stimato anche dagli uffici strategici di Honda Italia.
Ma affidarsi alla buona volontà dei singoli, Aziende, sigle sindacali, iniziative individuali o di singole categorie, è assolutamente da evitare, poiché in uno stato di emergenza, sono necessari protocolli comportamentali uniformi. Il sistema industriale abruzzese e considerato l’importanza della Val Di Sangro, con i suoi 20mila addetti, si auspica la costituzione di una cabina di regia, tavolo di concertazione, un raccordo territoriale istituzionale, leggero, snello e moderno, composto, da Istituzioni, come Regione, Prefetture, Provincie, Comuni, Aziende singole e categoriali, sindacati, Asl, Protezione Civile e quanti possono contribuire effettualmente, per mettere in atto e realizzare una “GOVERNANCE” unica e armonica per l’intero sistema industriale abruzzese e dei singoli distretti, per occuparsi sia delle grandi Aziende che hanno bloccato, sia di quelle grandi e piccole, che NON hanno bloccato la produzione, sia delle piccole e piccolissime realtà della logistica e sia di quelle apparentemente marginali, per occuparsi della attuale fase emergenziale e della successiva fase dello sblocco e della ripartenza.