Chieti. “Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco sulla necessità di trasferire alcuni servizi ed il suo staff in altre strutture comunali, a causa dello sfratto pendente sui locali ora ubicati presso la ex Banca d’Italia, nonché il dibattito apertosi sul tema, mi inducono ad alcune considerazioni e proposte”.
Così il presidente del Consiglio Comunale di Chieti, Marcello Michetti, sul trasferimento di alcuni servizi presso la sede municipale di piazza Carafa.
“Innanzitutto – prosegue Michetti – non credo che il sindaco, nell’attesa della riqualificazione di Palazzo d’Achille, abbia intenzione di spostare la sede municipale allo Scalo. I locali ristrutturati di piazza Carafa non potranno che contenere i soli uffici Anagrafe della parte bassa della città e altri limitati ambienti di rappresentanza. Non a caso il sindaco ha parlato di trasferirsi in quei locali con il suo staff, mentre tutti i servizi comunali, salvo l’anagrafe che si spera possa rimanere al piano terra della Banca d’Italia, troveranno spazio in immobili di proprietà nella parte alta della città. Se il sindaco vuole utilizzare alcuni locali della delegazione dello Scalo per ricevere i cittadini della parte bassa di Chieti, al contrario di quel che pensano taluni oltranzisti del colle, ritengo sia cosa assai giusta e coerente con l’impegno di una visione unitaria e unica della nostra città. Tuttavia ritengo che il sindaco, pur potendo utilizzare per due o tre giorni a settimana i locali della delegazione di piazza Carafa per rafforzare il legame col territorio dello Scalo, debba necessariamente mantenere i suoi uffici di rappresentanza nel centro storico, ove risiede da sempre la municipalità della città di Chieti. Con questa consapevolezza mi sono permesso di mettere a disposizione del sindaco i locali dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale del Palazzo ex Upim, che possono dunque essere utilizzati per lui ed il suo staff quale sede municipale e di rappresentanza nel centro storico. In tal senso, mi sembrano fuori luogo le polemiche e le strumentalizzazioni consumatesi sull’argomento, ivi compresa la dichiarazione del capogruppo di Chieti per Chieti, Luigi Febo, sul costo annuale dell’affitto dei locali destinati alla sede del Consiglio Comunale. Nel gennaio 2012, con l’inaugurazione dei locali presso il Palazzo ex Upim, il Comune di Chieti, città capoluogo di provincia, dopo quasi tre anni di peregrinazioni ha potuto celebrare un Consiglio Comunale in una propria sede istituzionale. Nei locali hanno trovato posto, oltre a un’ampia e dignitosa aula, per la prima volta nella storia cittadina, stanze riservate alle Commissioni e ai Gruppi Consiliari, servizi e locali igienici attrezzati per disabili. Detti locali, di oltre 500 mq utili di superficie, per i quali il Comune paga un affitto mensile la cui cifra è inferiore ai livelli medi di mercato usualmente praticati nel centro storico di Chieti, rappresentano una risorsa sociale per la città: in essi vengono ospitati quotidianamente, oltre alle attività consiliari, convegni pubblici, conferenze stampa dei gruppi e della giunta, riunioni di associazioni, consulte e sindacati, mostre, oltre al Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze. Dico dunque a Luigi Febo che, ‘mai tanto’ – conclude il presidente del Consiglio Comunale – soldi pubblici sono stati in città così ben spesi per una struttura comunale, ne rivendico anzi con orgoglio il merito di aver molto insistito per la sua attivazione e la sua fruizione istituzionale e popolare”.