D’Amico su richiesta chiarezza lavoratori Golden Lady a ministri Lavoro e Sviluppo Economico

golden_lady2Chieti. “La nota avanzata ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico dagli ex dipendenti del gruppo Golden Lady di Gissi non ci lascia indifferenti”. Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico.

“La troviamo utile e necessaria – prosegue D’Amico – ai fini di una chiarezza che faccia giustizia su ogni genere di responsabilità si cela sul mancato rispetto i contenuti dell’accordo di riconversione sottoscritto al Mise il 29 maggio 2012. Noi non c’eravamo ne invitati perché all’opposizione in provincia di Chieti, nella regione Abruzzo e non avevamo Ministri nel governo presieduto da Mario Monti. Altri giubilarono al buon risultato e fecero manifesti su tutto il vastese di aver salvato 370 posti di lavoro! Nonostante tutto ci abbiamo messo la faccia e reputazione personale di tanti nel fare il nostro dovere per portare a compimento i contenuti dell’accordo. Nel caso della New Trade, che doveva lavorare gli indumenti usati rioccupando 110 unità lavorative, la possibilità di dare garanzie fideiussorie alla regione Abruzzo e rispettare gli impegni sottoscritti al Mise c’ è stata solo grazie ai nostri buoni uffici; poi la proprietà ha fatto altre scelte che non condividiamo ma, ne il presidente della Provincia quanto quello della Regione, si sono mai fatti carico di fare un opportuna verifica sui perché questo sia avvenuto. La vicenda della Silda Invest è più complessa. La richiesta di chiarezza avanzata dai dipendenti è utile perché ci sia una risposta chiara da parte dei Ministeri interessati. La formazione on the job è garantita alla Fiat per il processo di riconversione di Pomigliano D’Arco e perché non per la Silda Invest? Cosi come sempre abbiamo fatto continueremo a vigilare ed, attentamente, verificheremo cosa in concreto accadrà per l’area industriale della Vasinello di Gissi. Del riconoscimento di area di crisi non se ne parla più, dei milioni di euro promessi non c’è traccia, le aziende continuano a chiudere e delocalizzare con tanti che restano senza lavoro e prospettive”.

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