Chieti. “Dopo oltre due anni di amministrazione Di Primio la Teateservizi pare aver toccato il fondo”.
È la conclusione a cui giunge Silvio Di Primio della Usb Chieti, che contesta l’operato di Comune e dirigenza della Teateservizi, definito “uno spettacolo oltremodo costoso a scapito di tutta la città oltre che degli interinali che “prestano” la loro opera alla Teateservizi”.
Di Primio contesta il fatto, ad esempio, che per servizi quali la riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie la Teateservizi continui a servirsi di lavoratori in affitto e non assunti alle proprie dipendenze.
“Questa mancata assunzione, anche di responsabilità da parte dei “manager” della società – si legge in una nota – costa centinaia di migliaia di euro annui alla collettività senza che nessuno degli assessori competenti abbia nulla da ridire su questi sprechi. Sentiamo ancora parlare di definizione delle procedure concorsuali bandite nel 2009 e ciò francamente ci sembra una presa in giro offensiva per tutta la città così come si sono rivelate prese in giro per i lavoratori tutti gli accordi sulla rotazione per il rientro al lavoro. Rotazione che non c’è mai stata negli ultimi anni”.
Non solo. oggetto di contestazione da parte della Usb Chieti anche il Piano Industriale che avrebbe dovuto rilanciare la Società, del quale, precisa Di Primio, “si sono perse le tracce, ma nel frattempo le misure governative, in materia di contenimento della spesa pubblica, disegnano un quadro nerissimo per la Teateservizi ed i suoi prestatori d’opera. Una azienda che nel corso della sua attività non è stata capace e non è stata messa in grado di operare sul mercato privato (e quindi evitare la mannaia governativa delle spendine review) e questo la dice lunga sulle capacità manageriali della sua classe dirigente e sulla classe politica (senza distinzioni) che si è alternata nella nomina degli amministratori. Eppure spazi di intervento e di impresa in questa città che, anche dal punto di vista imprenditoriale, sta morendo ce ne sono eccome; anche per riassorbire completamente tutti gli operai lasciati a casa ed ancora in cerca di un lavoro che non c’è. L’esperienza di questi anni ci ha dimostrato ampiamente l’inefficienza, l’inettitudine ma anche l’arroganza di una classe politica e dirigenziale che sulla Teateservizi si è resa protagonista di un fallimento totale infarcito di lamentele, proclami e promesse mai mantenute che, ripetiamo, costano carissimo alla città tutta ed ai lavoratori “prestati” all’azienda. Il continuare con questo stillicidio di proroghe per assicurare servizi che sono indispensabili alla cittadinanza ( non solo tributi e cimiteriali ma anche la pulizia dei tombini otturati che provocano allagamenti o lo sfalcio delle erbe che possono ostacolare la visibilità stradale o determinare sporcizia e le manutenzioni in genere ecc.) è ormai insostenibile per tutti. Sarebbe ora di prendere (non a parole ma con fatti) provvedimenti seri, dare indirizzi e razionalizzare la Teateservizi per metterla in grado di continuare e sviluppare proficuamente la propria attività come accade per altre società del genere in altre città. Se non sono capaci e continuano ad arrecare danni alla città andassero a casa per il bene di tutti”.