“È stata questa un’indicazione che mi ha proposto il sindaco, in cui io mi sono riconosciuto anche perché si tratta di un tema che ho molto a cuore”, ha commentato il neo assessore, “Avrei preferito che, visto il referendum del 2014, già nel 2019 si potesse tornare al voto con il nuovo comune. I tempi delle amministrazioni sono quelli che sono, ma ora non bisogna più perdere tempo e avviare questo processo che è complesso, ma stimolante”.
Sull’ennesimo rimpasto e le polemiche che hanno portato alle dimissioni di Diodati, Presutti, fino a qualche ora fa capogruppo Pd in Consiglio comunale (sostituito dal consigliere Emilio Longhi), ha aggiunto: “Ho svolto la funzione di capogruppo a servizio del gruppo consiliare per fare in modo che il partito che aveva preso più voti alle ultime elezioni potesse fare bene il suo lavoro per la città, poi si è posta, dopo le dimissioni di Diodati, l’esigenza di avere un assessore che provenisse dal partito in cui era stato eletto lui, alla fine credo, senza nessuna discussione particolare, il sindaco e gli altri consiglieri hanno pensato alla mia persona. Voglio in questi sei mesi lavorare per la città, essendo – ha concluso Presutti – un uomo di partito che crede profondamente nelle istituzioni”.