Pescara. Aperto a fine mandato della giunta Alessandrini, dopo mesi di polemiche e 200mila euro spesi per l’allestimento, rimasto sgombro di commercianti per mesi, il mercatino etnico della stazione di Pescara si appresta a chiudere i battenti.
Lo ha annunciato il Comune, ora guidato dal centrodestra di Masci, che ha già firmato i provvedimenti per revocare i posti assegnati e mai occupati dalla cinquantina di bancarelle previste.
“Quel mercato, che di etnico non ha nulla ma di illegalità si, è totalmente sguarnito di ambulanti come è ben noto, dal giorno successivo all’inaugurazione. Siamo pronti e lieti di accogliere i senegalesi che svolgono attività di vendita di prodotti etnici nei nostri tradizionali mercati rionali”, commenta il presidente della Commissione Commercio, Fabrizio Rapposelli, che torna a ribadire “la necessità, oramai impellente, di provvedere a dare una destinazione adeguata all’area definita impropriamente mercato etnico”
“Una questione che sarà oggetto – anticipa il consigliere FdI – della prossima Commissione, subito dopo la pausa estiva”. Unitamente al consigliere Massimo Pastore, due sono le proposte che avanzeranno sul tavolo dei lavori. “ Restituire a quella zona della città la sua naturale vocazione – spiegano – cioè quella della viabilità , fortemente compromessa dalle le due arterie di Via Ferrari e Via Bassani che scoppiano di traffico costituendo oggi un grande ingorgo urbano, o in alternativa, un parcheggio/stallo per camper anche in considerazione dell’allestimento di bagni pubblici ed energia elettrica predisposti dalla precedente Amministrazione. Una porta a doppia mandata, per riaprire da un lato quell’area alla piena fruibilità dei cittadini, e dall’altro per consentire – concludono – agli ambulanti senegalesi di lavorare al fianco di quelli locali e non più ghettizzati in una sorta di cunicolo incapace di attirare gli stessi operatori, così come l’utenza”.