Di Marco, dimessosi, per candidarsi alle regionali, ha dichiarato che “Si tratta di un bilancio comunque soddisfacente dal punto di vista dell’azione condotta in una fase critica, difficile, come quella che abbiamo dovuto gestire nella riforma che ci ha coinvolti direttamente, e che ci ha messo a dura prova rispetto ai finanziamenti che a questo punto non arrivano più dal Governo, ma che abbiamo potuto condividere direttamente fra Provincia e Regione”.
“Noi abbiamo avuto un periodo precedente – ha detto Di Marco – che ha visto anche dei numeri interessanti sulla viabilità e l’edilizia scolastica. Contiamo attualmente circa 55 milioni di euro a disposizione del bilancio per interventi sulla viabilità che stanno riguardando progetti approvati e gare d’appalto che sono partite e che significa avviare cantieri da oggi e per i prossimi due mesi. Lo stesso abbiamo fatto nel comparto delle scuole. In questo caso abbiamo ereditato una disponibilità finanziaria di circa 5 milioni di euro nei cinque anni precedenti al mio mandato e attualmente noi contiamo 40 milioni di euro di finanziamenti per l’edilizia scolastica, e si tratta di contributi strategici che abbiamo prodotto e ottenuto in questi anni”.
Di Marco ha poi illustrato anche altri progetti portati a termine nel corso del suo mandato: “È stato importante regolarizzare definitivamente la posizione dei 23 lavoratori di Provincia Ambiente che erano a rischio licenziamento. Così come abbiamo tagliato fitti passivi che questo ente pagava, per un milione di euro, così come anche abbiamo provveduto a vendere beni del patrimonio Provinciale come la Napolplast, beni in via Cesare Battisti, in via Caboto, incassando fondi per poter prevedere in queste ore a fare il bilancio di previsione del 2018. Era una sfida che volevo fortemente vincere perché non potevo pensare di lasciare la Provincia senza bilancio, e che permetterà nei fatti di pianificare ulteriori investimenti per la Provincia di Pescara”.
E per la prima volta, oggi Di Marco, tra gli indagati per la tragedia che conta 29 vittime, ha parlato anche della valanga che ha distrutto l’Hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017: “È per me un dolore che non potrà mai essere superato, perché è un’esperienza di vita individuale sia dei familiari delle vittime che lascia qualcosa di indiscutibilmente insanabile”.
“Mi auguro che la Procura abbia la possibilità di verificare fino in fondo l’azione condotta, grazie anche agli atti a corredo dell’inchiesta e che serviranno per valutare e definire quali sono i livelli di responsabilità da parte della Provincia, da parte mia, da parte di coloro che hanno avuto la responsabilità in questi quattro anni”. “Di emergenze – ha proseguito Di Marco – ne abbiamo gestite diverse. Dal crollo del solaio dell’istituto Alberghiero all’isolamento di tutti i Comuni nel 2015 e quando ci fu un’interruzione di erogazione di energia elettrica. Una sfida difficile e complessa, quella di essere presidente di Provincia, e sempre di più se il Governo non consentirà a noi di avere le risorse con cui agire affinché le esigenze siano soddisfatte”.