Così, con una nota congiunta, replicano al sindaco pescarese il presidente del consiglio comunale di Montesilvano Ernesto De Vincentiis e il suo omologo di Spoltore Lucio Matricciani.
“Lavoriamo da tempo per concordare un progetto e iniziare a lavorare, non è più una questione di essere a favore o contro la nuova città: ma siamo contrari a modalità da slogan elettorale, serve un cronoprogramma chiaro e non dobbiamo avere fretta. Iniziamo subito a unire i servizi, a cominciare dalla creazione di una centrale unica di committenza, come giustamente propone Masci”, proseguono, “Ma prima di arrivare al Piano Regolatore unico, che avrebbe un iter amministrativo complesso e in parte anche da immaginare, tanto altro si potrebbe fare guardando ad aspetti meramente tecnici, che non comporterebbero scelte politiche, ad esempio avviando una collaborazione sui servizi informatici, su pagamenti e prenotazioni on line: ma il Comune che dovrebbe fare il primo passo in questa direzione non può che essere quello più grande, cioè Pescara, che ha il personale più numeroso e il numero maggiore di abitanti”.
“Altri esempi”, aggiungono De Vincentiis e Matricciano, “potrebbero essere sulla mobilità leggera elettrica, dove siamo stati costretti a inseguire le decisioni del capoluogo e ora ci ritroviamo con tre aziende diverse di gestione; sui rifiuti, dove la modifica dello statuto di Ambiente ha di fatto cancellato la rappresentanza dei soci minori, tra i quali Montesilvano e Spoltore; su una gestione condivisa degli impianti sportivi tra tutte le società e le associazioni dei tre territori; su un servizio di promozione turistica e territoriale integrato, che eviti sovrapposizioni e sprechi; su un abbonamento unico per il parcheggio sulle strisce blu; su nuovi percorsi per i mezzi pubblici, che colleghino l’area vestina a Spoltore senza passare prima per il centro di Pescara, quadruplicando i tempi di percorrenza. Abbiamo avuto difficoltà anche solo a ipotizzare la riorganizzazione dei servizi legati al sociale, ma anche da quel punto di vista si potrebbero fare molti passi in avanti verso una gestione unica e coordinata”.
“Facciamo un invito al senso di responsabilità di tutti: ognuno di noi si tolga la casacca del proprio partito e diventi davvero un amministratore, nell’interesse del territorio e dei suoi cittadini. Va stabilito un cronoprogramma che guardi agli obiettivi da raggiungere, non alle scadenze: se invece l’importante è buttare in pasto alla stampa una data, che guarda caso coincide con quella in cui scade il mandato del sindaco Masci, allora il discorso da fare è un completamente diverso”, concludono.