Marco Marsilio fuori da Palazzo Chigi ribadisce di non temere la sconfitta dopo il risultato in Abruzzo: “Nessuno fa una battaglia per perdere”.
Le elezioni in Abruzzo si avvicinano sempre di più. Il prossimo 10 marzo i cittadini saranno chiamati ad eleggere il nuovo governatore. La corsa tra Marsilio e D’Amico sembra essere apertissima anche se, almeno stando ai sondaggi, il centrodestra è leggermente in vantaggio.
Naturalmente il tutto dovrà essere confermato al voto e la sinistra spera di sfruttare l’effetto Sardegna per provare a ribaltare anche qui il risultato. Un ribaltone che Marsilio non teme assolutamente. Il presidente uscente e candidato del centrodestra ormai da giorni sottolinea come si tratta di due situazioni completamente differenti e, quindi, non ci sarà lo stesso esito di lunedì scorso.
Il pensiero di Marsilio sulle elezioni
Nessuna paura di una sconfitta, ma la certezza di avere lavorato molto bene in questa campagna elettorale per scrivere la storia. Marsilio non ha paura dell’effetto Sardegna in Abruzzo e fuori da Palazzo Chigi sdrammatizza anche un po’ con i giornalisti: “L’unica sarda che temo è mia moglie“. E poi sottolinea: “Tutti i partiti scendono in campo per vincere. E poi lunedì c’è stata una sconfitta per una manciata di voti”.
Un concetto che Marsilio ha espresso anche in altre interviste. La Sardegna sembra essere più un incidente di percorso che una sconfitta a cui dare peso. Naturalmente il voto in Abruzzo rappresenta un passaggio fondamentale per capire meglio la situazione politica italiana e vedremo cosa succederà il 10 marzo.
Marsilio garanzia per il centrodestra
La differenza più grande, evidenziata anche dai sondaggisti, è rappresentata proprio dal candidato. Marsilio è una garanzia per il centrodestra. Ormai nella coalizione c’è la certezza di aver sbagliato nello scegliere Truzzu. In Abruzzo, come confermato dallo stesso presidente uscente in un’intervista, si è deciso di dare vita ad una continuità e questa potrebbe essere premiata.
Naturalmente essendo una sfida a due (non ci sono altri candidati) vedremo cosa succederà il prossimo 10 marzo. Il centrodestra parte con un leggero vantaggio, ma la partita è aperta e non possiamo escludere nulla almeno fino ai primi risultati ufficiali.