Ortona. “L’amministrazione comunale di Ortona, dopo il via libera della Soprintendenza ai Beni culturali, si avvicina all’obiettivo di cancellare un altro pezzo importante della memoria storica cittadina. Quella che per i nostri padri e per i padri dei nostri padri è sempre stata Piazza Plebiscito, rischia di diventare Piazza Eroi Canadesi, ma noi ci batteremo fino alla fine affinché sia preservata la denominazione originaria, che è ormai patrimonio condiviso dell’intera comunità ortonese”. Lo affermano, in una nota unitaria, i consiglieri di minoranza al Comune di Ortona, Emore Cauti, Angelo Di Nardo, Nadia Di Sipio, Giorgio Marchegiano, Peppino Polidori e Simona Schiazza, che attaccano la scelta della giunta Castiglione e stigmatizzano le valutazioni compiute dalla Soprintendenza.
Le minoranze, sulla base della decisione della Soprintendenza, hanno inviato una richiesta di accesso agli atti, trasmessa per conoscenza anche alla Prefettura di Chieti e all’associazione Storia Patria, attraverso la quale, alla luce della circolare n. 208/82 del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali – che riporta tra l’altro l’opportunità di evitare, salvo casi eccezionali, le mutazioni degli antichi toponimi cittadini, sia per motivi prettamente culturali, sia per esigenze, di ordine pubblico, rappresentate dal Ministero dell’Interno con circolare n. 7 del 29/6/81 – invitano la Soprintendenza “a fornire copia del verbale della Commissione preposta alla valutazione della richiesta inoltrata dal Comune di Ortona, con le valide motivazioni, a seguito del quale è pervenuto il pronunciamento”.
Inoltre i consiglieri di opposizione hanno inviato, a mezzo Pec, una lettera alla Soprintendenza, nella quale, dopo avere ricordato i principi del Regolamento comunale in materia di tutela della storia toponomastica del territorio e i criteri per la denominazione di aree e impianti pubblici, denunciano “l’evidente forzatura dell’amministrazione comunale nell’attribuire un valore simbolico a Piazza Plebiscito, un luogo che manca completamente di qualsiasi rapporto e significato storico con una vicenda che ha molti altri luoghi carichi di suggestioni e di memorie, ma che l’amministrazione comunale di Ortona si è ben guardata dal valutare e valorizzare”.
In particolare le forze di minoranza sottolineano che, a differenza di quanto sostenuto nella relazione della Giunta ortonese, la storia di Piazza Plebiscito “non ha alcun legame con gli eventi della battaglia che dal 5 al 28 dicembre 1943 interessarono il territorio comunale e la cinta urbana” e evidenziano che “la scelta della variazione della denominazione vuole creare una frattura, se non addirittura un’abiura, delle vicende storiche legate all’unità nazionale”.
Viene infatti messo in luce che “Piazza Plebiscito è una denominazione ricorrente nella generalità delle piazze dei più importanti paesi e città che andarono a compiere questa scelta e rappresenta anche per Ortona un luogo in cui i valori delle lotte del Risorgimento hanno trovato la loro consacrazione, come momento di protagonismo in un processo d’identità nazionale”.
Infine si osserva che “Ortona ha molti luoghi simbolo del sacrificio dei giovani canadesi, quali Villa Rogatti, Villa Torre, Villa San Leonardo, Casa Berardi, il Cider, il Gully, Sterlin’s Castle, la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, Seaforth Square, Victoria Square, Market Square o Dead Horse Square, ma soprattutto il Moro River Canadian Cemetery, che è il posto da cui parte, generalmente, ogni tipo di manifestazione o di tour legato al ricordo e alla commemorazione della famosa battaglia”.