“Per la Regione Abruzzo”, affermano i due gruppi, “venire in possesso anche del complesso termale, oltre che della concessione delle acque, potrebbe: salvaguardare comunità e territori da qualsiasi problema legato in futuro alla gestione di un privato, prevenire i canonici ritardi e ricorsi che storicamente la gestione dell’acqua mediante avviso pubblico porta con sé – come insegna la vicenda di Canistro – e le inevitabili problematiche legate all’indizione di due bandi separati, uno per la concessione dell’acqua termale e uno per lo stabilimento, che rendono di fatto l’investimento poco attrattivo”.
“Ora che è stata calendarizzata la nuova asta, la seconda, che si svolgerà con vendita competitiva e in modalità asincrona dal 27 aprile al 4 maggio 2023, la nostra richiesta diventa ancora più pressante”, proseguono i due gruppi, che alla Giunta Marsilio chiedono quindi di “organizzare quanto prima un incontro con la curatela – che ha il compito di garantire la migliore soddisfazione dei creditori e ringraziamo per il lavoro svolto finora – per valutare se ci siano le possibilità per un protagonismo della Regione Abruzzo”.