Una svista sui cartelloni pubblicitari autostradali ha sollevato tantissime polemiche in Abruzzo, specialmente in due città.
Le città di Pescara e Vasto, insieme ad altre località meritevoli, sono state sorprendentemente escluse dall’elenco delle spiagge insignite della prestigiosa Bandiera Blu 2024.
La scoperta è stata fatta da automobilisti e viaggiatori che percorrevano il tratto abruzzese dell’A14, in particolare nell’area di servizio Alento est. Qui, un grande cartello pubblicitario elenca orgogliosamente i comuni abruzzesi premiati con la Bandiera Blu 2024 per la qualità delle loro acque di balneazione, dei servizi offerti e della tutela ambientale. Su quindici città e paesi dell’Abruzzo riconosciuti dalla Fee (Fondazione per l’Educazione Ambientale), solo nove compaiono sul cartello: Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Ortona, Fossacesia e San Salvo.
L’esclusione di Pescara e Vasto dall’elenco pubblicizzato ha immediatamente suscitato interrogativi e malcontento tra gli amministratori locali e i cittadini. Non meno sorprendenti sono le omissioni di Silvi, Francavilla al Mare oltre alle pittoresche località lacustri di Villalago e Scanno. Queste assenze hanno acceso il dibattito sulla visibilità data alle diverse destinazioni turistiche della regione.
Al centro della controversia vi è una questione prettamente economica. Già lo scorso anno si era levata una polemica simile riguardante le modalità con cui vengono selezionate le località da includere nei materiali promozionali autostradali. La selezione delle città menzionate nei cartelloni sembra essere influenzata dai fondi disponibili per la promozione turistica; in altre parole: più risorse investite significano maggior visibilità.
L’esclusione di alcune delle più note destinazioni balneari abruzzesi dai materiali sulla Bandiera Blu potrebbe avere ripercussioni negative sull’afflusso turistico nelle aree interessate. Gli amministratori locali hanno espresso preoccupazione per questa svista comunicativa che rischia di penalizzare ingiustamente alcune comunità a favore di altre.
Questo episodio mette in luce l’importanza della comunicazione efficace nel settore turistico ed evidenzia come decisioni presumibilmente basate su criteri economici finiscano per influenzare la percezione del valore ambientale e ricreativo dei luoghi. La speranza è che situazioni simili possano essere evitate in futuro attraverso un dialogo più inclusivo tra enti turistici, regionali e nazionali, al fine di dare ad ogni meraviglia naturale ed urbana l’attenzione che merita.