Basta chiacchiere. Si parte con il controllo del vicinato: ecco come ci si organizza

Ad Alba Adriatica si può partire con il “controllo del vicinato”, una forma di vigilanza cittadina a supporto delle forze dell’ordine. La prima zona ad essere interessata è quella della stazione, in cui spaccio e furti minano la sicurezza.

C’è chi le chiama ronde, chi vigilanza cittadina, c’è chi è d’accordo a dare più potere al singolo cittadino in fatto di sicurezza, chi invece pensa che nessun privato cittadino può sostituirsi alle forze dell’ordine. Fatto sta che in molte realtà italiane si sta pensando seriamente ad attivare questo tipo di controllo del territorio.

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Ad Alba Adriatica fu proposto nel 2018, poi le cose iniziarono a muoversi nel 2021, mentre ora è tutto praticamente definito: nella città in provincia di Teramo si può partire con il “controllo del vicinato“. Con questa misura, si dà pieno diritto ai privati cittadini che aderiranno tramite firme a vigilare e segnalare qualsiasi infrazione della legge alle forze dell’ordine.

Alba Adriatica: la vigilanza cittadina diventa realtà

In Italia, nel 2023, più di 200 comuni ha aderito al “controllo del vicinato”, una forma di vigilanza che permette ai privati cittadini di diventare parte più attiva nel controllo del territorio. Con la vigilanza cittadina, non si dà carta bianca a chiunque di giocare allo sceriffo, si tratta invece di una sorta di patto con le forze dell’ordine.

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I nuclei di persone che aderiscono al controllo del vicinato sono chiamati a osservare eventuali infrazioni della legge e a segnalarli prontamente a carabinieri o polizia. Solitamente, si parte in aree più gestibili che abbiano un’area più ridotta da vigilare e un numero di casi non particolarmente soverchiante.

Ora, anche ad Alba Adriatica il controllo del vicinato può partire, dopo la riunione tenutasi martedì a cui hanno preso parte decine di cittadini, esponenti di forze dell’ordine e consiglieri comunali. In questa occasione, la presidente del consiglio comunale di Alba Adriatica, Alessandra Cardelli, ha illustrato il progetto che vedrà come “zona di prova” il Ferro di cavallo, cioè la zona della stazione, dove sono avvenuti casi di furti, spaccio e risse.

Prima di partire ufficialmente, si dovranno formalizzare le adesioni dei privati cittadini che lo hanno fatto per ora solo verbalmente. In seguito, si attiveranno le procedure giuridico – amministrative che consentiranno di dare vita al servizio di vigilanza, con il posizionamento dei cartelli – assolutamente obbligatorio.

Anche la lista civica Siamo Alba, appartenente all’opposizione consiliare, si è detta interessata alle modalità con cui verrà attivato il controllo del vicinato.

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