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Denuncia Pd: “Pescara unica Asl senza cure palliative domiciliari”

Pescara. “Quella di Pescara è l’unica Asl abruzzese a non avere una rete delle cure palliative domiciliari”. E’ quanto denunciano il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, e il consigliere regionale Antonio Blasioli, insieme alle associazioni i Colori della Vita e Tutela dei diritti del Malato.

Tre gli aspetti su cui il Pd e le associazioni si sono soffermati nel corso di una conferenza stampa. “Le cure palliative domiciliari sono previste dalla Legge quadro 38, una tra le prime in Europa. Nonostante i Lea – dicono – la nostra Regione è in ritardo rispetto alle altre, ma ancor più evidente è il ritardo della Asl di Pescara che, pur avendo un ottimo Hospice, manca del tutto della rete delle cure palliative domiciliari. La Asl di Pescara, come confermato da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) è, assieme ad un’altra Asl, l’unica in Italia a non aver attivato équipe per le cure palliative domiciliari”.

Chiarimenti, poi, vengono chiesti sull’utilizzo delle risorse che l’azienda sanitaria pescarese ha ricevuto “con i progetti obiettivo, destinati a queste cure domiciliari. Per la sola annualità 2019 – è stato sottolineato – la Asl ha ricevuto la somma di 1,2 milioni di euro per la LP3, cioè lo sviluppo dell’assistenza domiciliare palliativa specialistica. Come sono state utilizzate quelle somme se le cure domiciliari non ci sono? Cosa si è coperto con quella somma? C’è stato un uso legittimo di quelle somme?”.

Il Pd si sofferma poi sulla trasparenza, “sempre più carente della Asl di
Pescara nei confronti dei Consiglieri regionali. Avere un approccio corretto che inizia con un’interpellanza, seguita con l’attesa del concretizzarsi degli impegni e poi prosegue con la richiesta di atti, puntualmente non dati, probabilmente non è più sufficiente – è stato sottolineato – Dopo due anni e mezzo le famiglie della Provincia di Pescara attendono ancora un servizio specialistico che è somministrato in altre Asl e questo danno merita un ulteriore grado di approfondimento a carico di chi è chiamato a verificare la correttezza degli atti messi in essere fino ad oggi”.