Lo ha dichiarato Lucrezio Paolini, capogruppo IdV e vice presidente del Consiglio regionale.
“Le motivazioni che sono state addotte dai Comuni sono quelle di una superficiale valutazione dell’impatto ambientale del progetto. Infatti – osserva Paolini – l’area risulta interessata da un grave fenomeno franoso e nella stessa relazione riguardante la valutazione ambientale del Ministero si evidenzia la sottovalutazione del rischio sismico. Tutta la procedura evidenzia che ci sono enormi carenze di istruttoria, violazioni del principio di precauzione e vari profili di eccesso di potere. Il nostro territorio – prosegue – ha una grande vocazione per le elevate produzioni agricole e per il grande valore ambientale delle nostre colline. Grazie alla specializzazione delle colture in sintonia con l’ambiente. In particolare abbiamo, nella zona interessata, le piu’ alte produzioni vitivinicole di qualita’. Abbiamo fino ad oggi impedito, faticosamente, lo svuotamento dei nostri paesi, ma con insediamenti come quello che si vuole realizzare – conclude Paolini – rischiamo di vedere desertificata una delle piu’ belle vallate del nostro Abruzzo quale e’ la Val di Foro”.