Così in una nota Antonio Lucifero, che aggiunge: “Insistendo nel credere che nel movimento risieda il seme perfettibile di futuri meccanismi politici, ma allo stesso tempo nella piena convinzione che il profondo abisso culturale (prima che politico) nel quale il nostro paese, il movimento stesso, e forse l’umanità tutta, è sprofondata non sia colmabile con dinamiche superficiali, semplicistiche e primitive rispetto ad un progetto forse troppo evoluto (il non statuto, troppo spesso vilipeso, tradito e personalisticamente – usando un opportuno neologismo -interpretato) per l’attuale tessuto socio culturale”.
“Le eccessive dicotomie emerse nelle dinamiche tanto personali quanto collettive – conclude Antonio Lucifero – escludono (per quanto riguarda me, e me solo) la possibilità di una soddisfacente, coerente e serena militanza. Non per questo rinnego il mio operato in quanto fondatore del gruppo di Francavilla, al quale va un abbraccio sentito e affettuoso con l’augurio di operare con forza e determinazione per il bene comune. Continuerò la mia azione civile in ambiti più raccolti (come d’altronde ho sempre fatto), senza escludere alcun coinvolgimento che riterrò aderente ai principi di onestà, coerenza e soprattutto finalizzato al miglioramento nella gestione della cosa pubblica, e allo sforzo teso a costruire un sano futuro per la nostra progenie”.