E’ l’obiettivo dichiarato del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e, questo pomeriggio, ha avuto modo di ribadirlo nella sala consigliare del piccolo centro trignino, di fronte al sindaco Andrea Venosini ed ad un nutrito gruppo di cittadini. Presenti anche la parlamentare Maria Amato, il direttore generale della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, il direttore sanitario, Tonino Flacco, i consiglieri regionali, Mario Olivieri e Luciano Monticelli, ed il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna.
“Abbiamo fatto comprendere ai cittadini la necessità di una evoluzione della cura e della continuità assistenziale – ha spiegato D’Alfonso -. Una scelta dettata sia dalla necessità di riordinare la condotta dei numeri sul piano economico-finanziario sia dall’esigenza di creare una rete organizzativa capace di garantire una maggiore qualità delle prestazioni. La migliore garanzia per i cittadini di Celenza – ha continuato – è data dal fatto che struttureremo una convenzione di lavoro in cui il direttore generale della Asl, il direttore sanitario, il direttore del presidio sanitario, il parlamentare ed il consigliere regionale della zona e un rappresentante del comitato civico collaboreranno con il sindaco Venosini per individuare, con la guardianìa del Governo regionale, una soluzione idonea. Da un lato si dovrà garantire la continuità assistenziale e dall’altro – ha sottolineato – ci si consentirà di dare un calcio alle spese inutili”.
Per mercoledì prossimo, intanto, è già fissata la prima riunione del tavolo di lavoro che dovrà definire la tabella di marcia necessaria per avviare l’iter procedurale e realizzativo. A tal proposito, D’Alfonso ha comunicato che, tra quindici giorni, sarà di nuovo a Celenza per fare il punto della situazione dopo aver preso opportuni contatti con il responsabile spirituale del Convento della Madonna del Canneto per assicurarsi la disponibilità degli spazi necessari per dare vita alla Casa della Salute. “Una sede più che decorosa dove, sul modello virtuoso di regioni come Toscana ed Emilia Romagna, – ha detto il Presidente – troveranno allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di medicina generale e specialistica ambulatoriale, e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione che, come ha ricordato il direttore Zavattaro, potrà coprire un bacino di utenza pari a 40-50 mila persone”.Ancora D’Alfonso. “Ci faremo carico anche del miglioramento della viabilità della zona – ha aggiunto il presidente della Giunta regionale – che rappresenterà il punto di convergenza di tutti gli spazi abitati del territorio e questo rientra nella nostra filosofia di organizzare l’Abruzzo per aree ad alta capacità di concentrazione. Nel frattempo, – ha concluso – lavoreremo per individuare subito una soluzione soddisfacente nella fase di transizione”.