Dai banchi della minoranza è stato evidenziato che l’intervento del primo cittadino è stato “incompleto e superficiale”, registrando la presenza di alcuni “vuoti” relativi a temi importanti come “il Prg e le norme tecniche di attuazione, la filovia, il futuro di Pescara Parcheggi, i cimiteri, il Piano demaniale comunale, il piano spiaggia, l’Europa e i fondi europei, la Zona franca urbana”.
Alessandrini non ha replicato su questi punti, ma ha commentato di aver vissuto una “mattinata interessante”, ben sapendo come si svolgono i rapporti tra maggioranza e opposizione e ha parlato del “Cristo ligneo” che ha nella sua stanza come “la metafora del primo cittadino”.
Antonio Blasioli è stato eletto presidente del Consiglio con 26 voti. I suoi vice sono Gabriella Berardi per la maggioranza e Eugenio Seccia per l’opposizione. Ai lavori non ha partecipato, oltre a Mascia, il consigliere Carlo Gaspari del Pd.
“Voglio ringraziare maggioranza e opposizioni – ha dichiarato il neo presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli – che invito al rispetto delle regole come elemento di garanzia. Cerchero’ di improntare il mio lavoro alla massima trasparenza, condivisione e partecipazione possibili e, per quanto potrò, anche alla riscoperta della pescaresità. C’e’ poi un matrimonio storico da riprendere, a cominciare dai 90 anni del Circolo Canottieri, struttura che ci è stata richiesta dall’Agenzia del Demanio, e la riscoperta della pescaresità per cui si vada orgogliosamente fieri, anche rendendo pubblici i temi discussi in Consiglio Comunale, permettendo la maggiore accessibilitaà streaming possibile, in quanto la politica diventi davvero avvicinabile ai cittadini. Mi impegnerò nel portare gli assessori a contatto con la cittadinanza perché ci sia una conoscenza e una condivisione dei progetti e del lavoro intrapresi”.
“Prima di passare alla lettura delle linee di mandato – ha detto il Primo cittadino ascoltate le dichiarazioni dei consiglieri di maggioranza e opposizione – mi preme sottolineare alcune cose. Voglio salutare tutti, eletti e cittadini, vecchi e nuovi consiglieri con cui trascorreremo i prossimi cinque anni. E’ questa la terza giornata che mi vede storicamente presente in quest’aula: è accaduto nel 2008, poi nel 2009 e oggi. Essere qui nelle vesti e nel ruolo di sindaco per me rappresenta una significativa responsabilità che arriva dalla città e mi sento di aprire il mio invito a collaborare a tutte le forze presenti in Consiglio. Questo perché è necessario mettere in campo un’azione amministrativa che sia capace anche di andare oltre i cinque anni di mandato, che prenda decisioni per la città che non siano limitate nel tempo. In virtù di questo torno a fare il mio elogio alla mitezza, che è umiltà perché il mite è un uomo fra gli uomini e che mi piace perché è opposta all’arroganza e benché possa sembrare la più “impolitica” delle virtù, è di sicuro quella che racchiude in sé la più intrinseca politicità. Mi piace anche il dialogo costruttivo, non distruttivo e lo promuoverò nell’azione che comincia”. Le linee di mandato sono state votate da 30 presenti, favorevoli 19, contrari 11, astenuti nessuno.
Nel corso dei lavori del prima consiglio comunale di Pescara, dell’era Alessandrini, Enrica Sabatini del Movimento Cinque Stelle ha messo in evidenza che “in un paese serio Teodoro si dimetterebbe e anche il sindaco”. Il riferimento era a Veronica Teodoro, 19 anni, figlia di Gianni, entrata nella giunta Alessandrini nonostante non sia stata candidata alle ultime elezioni. Sabatini ha chiesto di conoscere i motivi che hanno spinto Alessandrini a nominare questa ragazza. Le ha risposto dai banchi della maggioranza il consigliere Piernicola Teodoro, fratello di Gianni e zio di Veronica, che ha invitato la nipote ad “andare avanti, anche perché due buone orecchie fanno stancare chiunque”. “Non avremmo mai fatto la scelta di Veronica – ha aggiunto Piernicola – se non avessimo saputo che aveva le capacità politiche e morali”. E poi, rivolgendosi alla Sabatini, l’ha invitata a “riflettere prima di dare fiato ai denti e tuffarsi in valutazioni” che possano in qualche modo riguardare i Teodoro. “Non le permetterò – ha aggiunto – di dire altro fuori dalle righe” e che possa cioé rivelarsi diffamatorio. La rappresentante del M5S ha chiesto di mettere ai voti la sua richiesta di dimissioni.
Al termine dei lavori il Consiglio comunale ha votato e respinto l’ordine del giorno presentato dal Movimento cinque stelle su Veronica Teodoro. Una nomina, quella della giovane, che Enrica Sabatini ha contestato chiedendo di aprire una “selezione pubblica a tutte le donne pescaresi”. Con l’ordine del giorno si invitava il sindaco a “esplicitare i criteri che hanno portato alla nomina della Teodoro e a rimuovere la medesima dalla carica che le e’ stata conferita”. I voti favorevoli sono stati 9, i contrari 17.
Intervenendo in aula durante i lavori del Consiglio comunale di Pescara, il capogruppo del Nuovo Centrodestra Guerino Testa ha sottolineato i “vuoti” registrati nelle linee programmatiche illustrate dal sindaco Marco Alessandrini e la “superficialità” che ha accompagnato il primo cittadino nella stesura del documento. Testa ha posto l’accento sulle problematiche del porto e ha annunciato per la prossima seduta un ordine del giorno finalizzato a sollecitare l’attenzione del presidente della Regione Luciano D’Alfonso sulla erogazione dei fondi europei alla marineria cittadina, considerato che sono bloccati da tempo. Testa si è concentrato su alcuni temi che Alessandrini non avrebbe preso in considerazione nella giusta misura, e cioè “i fondi che possono arrivare a Pescara dall’Europa, la Zona Franca Urbana (ai fondi statali per Pescara bisogna abbinare quelli regionali), la filovia, la Nuova Pescara che è stata al centro di un referendum e l’ex Cofa, una struttura che va sì demolita ma per la quale bisogna pensare ad un progetto, magari prendendo spunto da quello della Camera di commercio”. Il capogruppo del Ncd ha chiesto “concretezza” al sindaco nell’azione di governo, rispondendo all’appello di Alessandrini alla “mitezza”.