Sulla vicenda e’ intervenuto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il quale, oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa ha detto che “quelle forze politiche – che decideranno di bloccare l’iter del Piano Regolatore Portuale di Pescara se ne assumeranno la responsabilita’ amministrativa dinanzi alla citta’ e alle centinaia di famiglie che hanno vissuto sulla propria pelle il dramma del dragaggio” “Abbiamo atteso – ha aggiunto – per 15 mesi la firma del Decreto di Vas al Piano, dopo cinque anni di lavoro. Non approvare oggi quell’atto significherebbe rinviare tutto al prossimo autunno, ossia bloccare per ancora un anno il Piano, condannando marineria e operatori commerciali a fare i conti con un nuovo insabbiamento dei fondali. Il consiglio – ha evidenziato – non deve approvare il Piano regolatore portuale, ma deve solo ratificare un’intesa per mandare atti gia’ approvati al Consiglio superiore dei Lavori pubblici per i pareri di competenza e per gli atti successivi. Nei giorni scorsi a piu’ riprese- ha proseguito Mascia -ho fatto appello al senso di responsabilita’ di tutte le forze politiche, quelle che negli ultimi cinque anni sono state presenti sugli scranni del consiglio e che hanno vissuto con noi il dramma della marineria e degli operatori portuali, ma anche quelle forze nuove che oggi in consiglio non ci sono, ma che hanno l’ambizione di governare la citta’. Ma il mio appello e’ evidentemente caduto nel vuoto e al momento sembra che quella seduta straordinaria non si fara’ e mi colpisce il silenzio di queste ore che sto registrando sul tema. Mi colpisce il silenzio del candidato sindaco Alessandrini, di cui pero’ comprendo l’imbarazzo, trovandosi tra l’incudine e il martello, ossia tra il suo capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio che in conferenza dei capigruppo ha chiesto la seduta del consiglio, e il partito di Sinistra e Liberta’, che lo sostiene nella campagna elettorale, e che si e’ invece opposto proprio questa mattina alla seduta stessa”. Il sindaco infine ha rinnovato l’invito “a una riflessione da parte delle forze politiche perche’ ci sono ancora i margini per un ripensamento. In caso contrario sara’ la citta’ a giudicare”.
“Sia chiaro – ha detto in conferenza stampa Leonardo Costagliola, il pilota del porto – che a settembre, al piu’ tardi a ottobre, saremo costretti a chiudere il porto. Oggi stanno sistemando dei materassi sul lato nord del fiume, ma si tratta di un palliativo di breve durata. E se richiuderemo il porto, perderemo per sempre il collegamento con la Croazia. Dunque la posizione assunta da una parte della politica corrisponde a un suicidio”.