“La giunta Di Primio – ha detto il capogruppo di Chieti per Chieti, Luigi Febo – attraverso le dichiarazioni dell’assessore Colantonio, classificandole come pretestuose e nascondendosi dietro un gioco di parole, pensa di aver messo a tacere le nostre preoccupazioni rispetto al conferimento delle reti idriche della nostra città all’Ersi. È vero che nella delibera non compare il nome Aca ma essendo al momento l’unico gestore, è logico che una volta concluso il passaggio l’Ersi affiderà all’Aca la gestione. Quindi delle due l’una: o l’assessore Colantonio ci sta prendendo per scemi o non è riuscito a fare lui questo passaggio logico. Tanto premesso, riteniamo il conferimento delle nostre reti idriche osì dannoso per la nostra città da chiedere un Consiglio Comunale Straordinario, nel quale presenteremo un ordine del giorno per bloccarlo. Ecco cosa succederà con il conferimento delle reti e di conseguenza del servizio: aumento delle bollette, quasi il 30% delle utenze condominiali e 80% di quelle singole (che a Chieti sono la maggioranza); affidamento del servizio all’Aca, Ente in grave crisi finanziaria che si sta rivelando insolvente rispetto agli impegni presi nei Comuni dove già gestisce. Il Comune di Chieti ha acceso mutui per i lavori di rifacimento delle linee idriche per la loro manutenzione, ecc. Mutui che sono ripagati da quanto si ricava con il servizio. Conferendo all’Aca l’importo dei mutui dovrebbe essere rimborsato dall’Aca a, nonostante il vincolo contrattuale, sappiamo che ad oggi l’Aca non sta rimborsando i Comuni che già gli hanno passato la gestione. Il sindaco Di Primio, per bocca dell’assessore Colantonio, continua a sostenere che non può fare altrimenti, ma come ho già detto in precedenza invece si può bloccare questo trasferimento. Perché la diffida di adesione inviata dalla Regione inviata al nostro Comune si basa su un parere (obbligatorio per Legge) richiesto ad un organo (l’Assi) che nel merito non si p espresso ed il suo parere è vincolante. Il sindaco da buon avvocato qual è sa meglio di me che questo vizio è sufficiente per annullare la diffida e dare il tempo oggi di attivarsi presso l’Assi, che ha il potere di individuare le modalità di gestione e riconoscere Enti gestori, per fare in modo che la gestione del servizio idrico di Chieti rimanga in seno alla Teate Servizi che l’ha svolto fino ad oggi a costi inferiori di quelli che applicherebbe l’Ersi/Aca. Il sindaco chieda l’individuazione di un sub-ambito, ad esempio Chieti, Francavilla, San Giovanni Teatinopm Torrevecchia, e proponga le Teate Servizi come Ente gestore per l’intero sub-ambito”.
“La situazione – ha aggiunto il capogruppo di Scelta Civica, Alessandro Giardinelli – è veramente difficile, per questo motivo vogliamo un Consiglio Comunale Straordinario affinché i cittadini possano votare secondo coscienza e non secondo un’amministrazione allo sbando”.
“Nella gestione Ricci – ha ricordato il consigliere del Pd nonché vicepresidente del Consiglio Comunale, Alessandro Marzoli – c’è stato un attacco che è diventato di cattivo gusto. Al di la di qualche colpo di Teatro come l’incatenamento davanti la sede dell’Aca, il problema (il servizio ai cittadini ed il costo della bolletta) non è migliorato, anzi in alcuni casi è peggiorato. La bolletta costa quasi il 50% in più”.
“Non è possibile – ha rimarcato il capogruppo di Fli, Alessandro Carbone – che un Ente locale applichi in maniera così immediata una Legge nazionale. I Comuni dovrebbero fare in modo di andare incontro alle esigenze del territorio e dei cittadini. Il servizio idrico a Chieti non è così efficiente, quindi va migliorato”.
Francesco Rapino