Dopo l’introduzione della segretaria del circolo Marilisa Spalatino, il dibattito sarà animato da Amanda De Menna (membro della segreteria regionale di Rifondazione Comunista e rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune di Lanciano), Renato Di Nicola (Abruzzo Social Forum e Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua Pubblica) e Donatello D’Alberto (responsabile Agricoltura del Circolo locale di Rifondazione Comunista), che interverrà sulla gravissima situazione che sta vivendo il Consorzio di Bonifica Sud. Le conclusioni del dibattito saranno affidate a Marco Fars, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista.
“Sono passati oltre due anni dalla vittoria referendaria – ha detto Marilisa Spalatino segretaria Circolo Cupello – San Salvo Partito della Rifondazione Comunista – che sancì la volontà del popolo italiano sulla natura pubblica del bene comune Acqua. Una volontà che ad oggi attende ancora di essere rispettata, a partire dalla totale e incondizionata cancellazione dalle nostre bollette della quota relativa alla remunerazione del capitale investito. La nostra Provincia vive anch’essa questa realtà: per coprire errori e ritardi della gestione del Servizio Idrico Integrato hanno previsto aumenti nelle bollette fino al 2023 (scaricando così sui cittadini i costi delle colpe di chi ha avuto in mano la gestione in questi anni) e la remunerazione del capitale non è stata cancellata. Tutto questo in un quadro generale nel quale spicca il malfunzionamento della stragrande maggioranza dei depuratori (come dimostra lo stato di altissimo inquinamento dell’acqua dei fiumi e delle coste), non viene ancora superata la coabitazione con l’Isi, società di patrimonio mera proprietaria delle reti gestite dalla Sasi nonostante la legge impedisca questa tipologia societaria, e la cittadinanza è costretta a subire gli effetti di una gestione del Servizio Idrico Integrato che non riesce a garantire le forniture alle utenze. Nelle scorse settimane l’assemblea dei sindaci dei Comuni Soci della Sasi spa si è riunita a Lanciano. Il rispetto del referendum, le gravissime criticità della gestione della Società, i quotidiani disagi della popolazione per le mancanze dell’erogazione, la manutenzione (sempre più necessaria considerando che, mentre l’erogazione in estate viene interrotta per diverse ore quotidianamente, la percentuale delle perdite della rete è altissima). I sindaci, espressione di Pd, Pdl e Udc si sono scontrati, anche con toni accesissimi, soltanto per la spartizione delle poltrone nel nuovo Consiglio di Amministrazione. Decidendo di rimandare tutto di 45 giorni. La battaglia referendaria, nella quale Rifondazione Comunista è impegnata da sempre, deve quindi proseguire e trovare sempre più nuove modalità di lotta per la riappropriazione del Bene Comune Acqua e per garantire ai cittadini un servizio efficiente e rispettoso dei suoi diritti”.