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Chieti, Pd: ‘Cda Ops ancora al suo posto nonostante la legge imponga altro’

Chieti. “Non sono bastati gli avvertimenti per evitare il solito spreco di denaro pubblico, urlati dai banchi dell’opposizione nell’ultimo Consiglio Provinciale, non è bastata la lettera scritta, dal capogruppo del Pd Camillo D’Amico al presidente della Provincia il 26 aprile ove si chiedeva l’adeguamento alla legge, manifestando disponibilità a condividere il percorso di salvaguardia e rilancio, non basta la situazione critica in cui si trova la Ops spa; tutto questo non è stato sufficiente a scongiurare l’ennesimo spreco di denaro pubblico ai danni dei cittadini della Provincia di Chieti”.

Così in una nota i rappresentanti del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti.
“In data 29 aprile – prosegue la nota – si è tenuta l’assemblea dei soci della Ops in cui, oltre ad approvare il bilancio, si sarebbe dovuto rinnovare il Cda secondo le nuove norme di legge ovvero un membro esterno all’Ente e 2 membri interni della Provincia (o del Comune) che non avrebbero percepito nessun emolumento, come impone la legge sulla spending review. Ma, a quanto pare, questa amministrazione provinciale è molto attenta e veloce ad applicare le norme quando si tratta di vendere o liquidare l’azienda, ma non altrettanto quando è il caso di tagliere gli sprechi e i costi della politica, considerando che gli amministratori sono di nomina politica. In barba alla legge, gli amministratori rimangono al loro posto, mentre ai dipendenti, in rigoroso ossequio ai dettami della spending review, dal 1° gennaio è stato ridotto il buono pasto, tagliate le spese di trasferta e bloccati gli stipendi riportandoli ai livelli percepiti a dicembre 2011. A voler essere pignoli si sono adottati 2 pesi e 2 misure; nel mentre gli amministratori, che quest’anno hanno anche il pregevole merito di aver portato in bilancio della società in perdita, sono al loro posto; i dipendenti, che con il loro lavoro producono il denaro necessario a pagare gli amministratori chi li governa, subiscono i tagli previsti dalla legge. Forse il presidente della Provincia dovrebbe essere più attento agli sprechi anziché andare in giro a recitare la solita e rituale giaculatoria che ‘…non ci sono soldi in cassa’. A quanto pare per ‘qualcuno’ ci sono anche quando non dovrebbero esserci. Questo mancato cambio consentirebbe di risparmiare circa 40.000 euro l’anno. Di questi tempi non crediamo siano pochi. Ci auguriamo che, la scusa del mancato adeguamento, non sia imputata alla mancata modifica dello statuto, perché la norma era chiara ed i contenuti altrettanto. Si tratta della volontà a non voler cambiare nulla. Caro Presidente, più fatti e meno parole”.