Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Nel 2007, allorquando la strada statale che porta lo stesso nome dove cadde un ponte che ne interruppe completamente il transito per circa un mese, la provinciale fu percorsa da un traffico veicolare intenso e pesante. In quella circostanza la regione Abruzzo promise finanziamenti specifici tesi a rafforzarne la sicurezza; gli uffici tecnici predisposero progetti allo scopo ancora oggi attuali ma per nulla finanziati. Ancora oggi solo promesse. Vorremmo ci fossero più fatti e meno parole in un momento in cui avanza l’antipatia verso la politica. La regione, in tuttiquesti anni, ha incassato costantemente il bollo auto pagato proprio per la sicurezza delle strade e qualche soldo avrebbero potuto, Chiodi & c., dirottarlo di più sul nostro territorio non solo su quello Teramano. E’ stato un incontro interlocutorio perché ci sarà bisogno di capire se i fondi Fas promessi alle province per la sistemazione delle frane saranno utilizzabili a breve oppure no; se saranno risorse discrezionali nella spesa oppure no. Condividiamo lo spirito annunciato dal presidente Di Giuseppantonio, dal suo vice Tavani e dall’assessore Marcello che, l’eventuale somma si renderà disponibile, dovrà vedere interessato tutto il territorio provinciale nell’impegno senza priorità precostituite. Noi proponiamo d’ istituire un tavolo interistituzionale che coinvolga i Comuni, oltre le Provincia, e confidare su risorse certe e concrete per stabilire gli interventi più utili, immediati e necessari. Le province, i comuni e le regioni costituiscono l’arcipelago degli Enti locali previsti in costituzione; per esservi eletti occorre un democratico voto diretto dei cittadini. Il Parlamento nazionale risulta ancora essere composto da nominati dei partiti con il voto espresso dai cittadini. Il presidente Di Giuseppantonio – conclude D’Amico – ha comunicato al tavolo che, la provincia di Chieti, nel 2013 subirà ulteriori e pesantissimi tagli nei trasferimenti finanziari dallo stato centrale. Non una è bella notizia perché si continua a mortificare la democratica rappresentanza locale che andrebbe salvaguardata e valorizzata piuttosto che annullata e mortificata”.