Così in una nota il rappresentante del Pd di Chieti, Alessandro Marzoli, che aggiunge: “In un momento di difficoltá economica evidente per gli Enti locali, il primo cittadino non trova niente di meglio che scaricare i ritardi dei pagamenti alla azienda multiservizi su chi è stato chiamato, dallo stesso sindaco, a gestire quell’azienda: presidente e Cda. È indecente che quella che è sempre stata il fiore all’occhiello dell’ammistrazione Comunale, a detta degli stessi oppositori della giunta Ricci, oggi al potere da tre anni, venga accusata in qualche modo di ‘mala gestio’ e trattata come un fardello ingombrante e fastidioso. Se ci sono problemi nell’erogare le spettanze dovute bisogna avere il coraggio di dirlo con chiarezza, invece di non presentarsi agli appuntamenti o tacere sull’argomento in Consiglio Comunale. E ogni ragione che Di Primio presenta a sua discolpa aggiunge preoccupazione ai ritardi e alle incomprensioni. Non regge il fatto che l’azienda non fatturi mensilmente invece che ogni sei mesi, ma la prova si avrà quando le fatture inizieranno ad arrivare ogni trenta giorni. E non regge il fatto che l’azienda abbia delle riserve, in quanto non è giusto nè lungimirante che oggi vadano intaccate. Ancora più grave è l’accusa di una rendicontazione poco precisa fatta a chi lavora per il Comune di Chieti con passione ed impegno, con una governance che, torniamo a ripetere, è stata scelta dallo stesso sindaco e dai Gruppi che lo sostengono. Che Di Primio abbia deciso di sacrificare Chieti Solidale per coprire le sue mancanze è deprecabile e i partiti di maggioranza dovrebbero,con un minimo di orgoglio, impedire il sacrificio di Chieti Solidale. Ma quello che sicuramente non permetteremo, con un controllo amministrativo e politico costante, è che vengano messi a rischio i servizi sociali nella città di Chieti e gli stipendi di chi ogni giorno lavora al servizio della nostra comunità”.