“Con vero rammarico” scrive il primo cittadino “mi vedo costretto, per l’ennesima volta, preso in giro dall’amministrazione regionale, ad inviarvi questa mia per denunciare il gravissimo ritardo e la condotta omissiva della Regione, rispetto alla necessaria regolamentazione del ‘servizio taxi’ all’interno dell’Aeroporto d’Abruzzo. I soprusi cui sono soggetti quotidianamente i tassisti di Chieti, il disservizio per i cittadini, nonché l’aggravio di costi per l’utenza, nascenti, è bene ribadirlo, dalla non decisione della Regione credo meritino, ormai, dichiarando la mia impossibilità di fare oltre istituzionalmente, una azione giudiziaria che non esiterò a porre in essere se non verranno adottati, entro il termine di sette giorni dal ricevimento di questa mia, tutti gli atti necessari, mi si dice dal Settore Trasporti un decreto del presidente, affinché vi sia un corretto funzionamento del servizio taxi all’interno dell’aerostazione e non venga negata, ancora ai nostri tassisti, il sacrosanto diritto di lavorare”.