Pescara. Stop alla delibera che affida la gestione del cimitero di San Silvestro alla società Attiva Spa.
La richiesta arriva da Forza Italia, che ha presentato una pregiudiziale in cui si contestano i contenuti della delibera; a comunicarlo, il capogruppo Marcello Antonelli:
“Stamane ho presentato una pregiudiziale per fermare la discussione in aula contestando i contenuti del documento in cui, tutelando esclusivamente il privato anziché l’Ente pubblico, e attribuendo alla Attiva, ovvero al Comune, tutti i costi di manutenzione ordinaria dell’impianto, si concede alla Fidia di continuare a incassare i proventi della vendita di loculi e strutture realizzate, ma non ancora vendute, per un valore stimato di oltre 2milioni e 600mila euro”.
“Peccato che quel valore non abbia avuto alcuna verifica né ci sia stata una controperizia di accertamento, praticamente un contratto ‘suicida’ per il Comune, peraltro basato su un falso: si parla infatti nella delibera di un parere Anac, per avvalorare la tesi adottata, ma l’Anac in realtà non si è potuta esprimere sulla correttezza della procedura inerente una presunta fase di ‘pre-contenzioso’”.
“In altre parole, quella delibera posta domani all’ordine del giorno è carta straccia e domani apriremo una lunga riflessione in aula”.
“A partire dal prossimo 3 luglio”, prosegue Antonelli, “di fatto arriverà a scadenza il contratto di Project Financing stipulato nel 2006 con la società Fidia e il camposanto di Porta Nuova dovrebbe tornare sotto la gestione del Comune che, a sua volta, ne intende passare la gestione alla Attiva Spa, com’è già accaduto per il cimitero dei Colli”.
“Peccato che il documento portato in Consiglio comunale sia potenzialmente dannoso per le casse dell’Ente pubblico, dunque inaccettabile. Stamane ho presentato una pregiudiziale con la quale bloccheremo l’esame della delibera: sia chiaro, non siamo contrari all’affidamento della gestione alla Attiva Spa, visto che nel 2015 è stato proprio il centro-destra a fermare la proroga alla Fidia del Cimitero di Colli Madonna e alla ‘reinternalizzazione’ della gestione del manufatto, con una riduzione dei costi per il pubblico”, precisa Antonelli.
“Oggi noi contestiamo la legittimità e la liceità del documento portato in aula”.
“Ovviamente il rischio concreto è che non si faccia in tempo, ovviamente, a portare in aula un nuovo atto, lasciando scoperta la gestione del cimitero, e la responsabilità sarà esclusivamente del sindaco Alessandrini che ha sbagliato per l’ennesima volta su una delibera strategica”.
“Il contratto stabilisce all’articolo 15 che ‘Alla scadenza della concessione, tutte le opere realizzate, ivi comprese quelle eventualmente non ancora date in concessione all’utenza, saranno trasferite al Comune. Per i soli ed eventuali manufatti costruiti ma non ancora dati in concessione, il concedente si assume l’onere del relativo pagamento verso il concessionario con importi corrispondenti alle tariffe in vigore. A tal proposito, qualora se ne ravvisi l’opportunità, la concessione potrà essere prorogata, anche parzialmente, fino al totale recupero da parte del concessionario delle somme corrispondenti al valore delle concessioni residuali per manufatti eseguiti e non assegnati in concessione all’utenza’”.
“Sul punto è stato richiesto un parere all’ANAC circa la possibilità di procedere, al termine della scadenza della concessione prevista per il 3 luglio 2017, con l’applicazione dell’articolo 15 del Contratto d’Appalto, prorogando al concessionario la sola attività di vendita delle opere realizzate e non assegnate, fino al totale recupero da parte del concessionario delle somme corrispondenti al valore delle concessioni residuali”.
“L’Anac però ha comunicato l’impossibilità a esprimere parere in argomento in quanto ‘il rilascio di pareri di precontenzioso non è ammissibile in quanto afferisce alla fase di esecuzione contrattuale dell’affidamento’, e l’Anac ha archiviato la richiesta di parere. Tale passaggio è stato però interpretato e riproposto in modo assolutamente fuorviante nelle premesse della delibera di Consiglio, dichiarando che ‘l’inammissibilità della richiesta di parere all’ANAC non pregiudica l’applicabilità dell’articolo 15 del Contratto d’Appalto, giacchè alcun rilievo sia stato effettuato’, e questo è palesemente falso, poichè l’ANAC non ha espresso alcuna considerazione di merito e, quindi, non ha dato nessun via libera alla proroga proposta”.
“Appare evidente che il contratto stipulato nel 2006 da parte dei legali rappresentanti dell’Ente, più che tutelare l’Ente, tuteli di fatto la società privata, totalmente garantita rispetto al rischio d’impresa proprio per i contenuti suicidi, per il Comune, del citato articolo 15, anche per la prescrizione di far riferimento alle tariffe vigenti e non al costo di costruzione nelle attività di acquisizione dei manufatti residuali”.
“Per tali ragioni, domani, attraverso la pregiudiziale già depositata, chiederemo al Consiglio di approvare la richiesta di ‘non discutere l’argomento della proposta di deliberazione, essendo la stessa priva di adeguati pareri legali circa la corretta procedibilità di quanto previsto dall’articolo 15 del Contratto d’Appalto in ordine alla proroga della concessione, e non essendo stata svolta alcuna attività di verifica puntuale da parte delle strutture tecniche dell’Ente sulla reale quantificazione delle opere realizzate e non assegnate da Fidia s.r.l., oltre che per la evidente illogicità e illiceità di determinazione dei relativi valori in data non perfettamente coincidente con quella di scadenza contrattuale’”.