Come ex presidente della Cpo provinciale e come esponente delle donne: Le Leonesse in Direzione Italia,il partito di Raffaele Fitto, mi faccio e vi faccio due domande.
Primo: riscontro un silenzio mediatico da parte delle colleghe con incarichi istituzionali, che dovrebbero occuparsi in primis di questi tristi eventi.
La lotta contro la violenza di genere é l’impegno più importante da portare avanti dalle Cpo regionali, provinciali e comunali. Così come da tutte le Istituzioni e le forze dell’ordine preposte a tutela delle donne che subiscono ogni giorno soprusi psicologici e fisici.
Il reato di stalking è stato introdotto nel 2009 e oltre 51.079 furono le denunce effettuate lo stesso anno.
Il testo dell’articolo 612 bis del codice penale recita così: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque reiteratamente, con qualunque mezzo, minaccia o molesta taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico ovvero da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina o comunque da pregiudicare in maniera rilevante il suo modo di vivere, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a quattro anni”.
In seguito ai molteplici fatti di cronaca, 33 donne uccise dall’ inizio dell’anno, non è il caso che questo strumento legislativo venga modificato e reso più efficace, messo in pratica ?
Secondo:mi rivolgo alla Presidenza della mia Regione Abruzzo, alla giunta e a tutto il consiglio regionale.
Perché ad oltre sei mesi dalla pubblicazione dell’elenco delle ammesse a partecipare al rinnovo della Cpo regionale Abruzzo, (determinazione dirigenziale n. 3/AL/AIE del 2.2.2017), dopo che varie volte é stato portata all ‘odg,la nomina, ancora non abbiamo la nuova Cpo regionale Abruzzo?
Cosa si nasconde dietro questo grave e direi insensibile ritardo?
Non dico che la Commissione pari opportunità in Regione possa risolvere il problema della violenza di genere, ma sicuramente potrebbe dare un impulso più forte nel sensibilizzare le coscienze, le Istituzioni e le forze dell’ordine, i cittadini, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari. Ovvero piu’ risorse ai centri antiviolenza , l’istituzione di un pool di specialisti , dei percorsi sistematici informativi nelle scuole di ogni ordine e grado.
Nulla deve essere lasciato di intentato.
Bisogna pensare che siamo sempre la Regione che non “ama le donne”, del resto nella giunta regionale , abbiamo una sola donna. Oppure la politica deve fare bene i suoi conti. Pure per assegnare queste cariche?! Senza considerare le reali competenze e capacità delle donne da nominare ?
Il silenzio generale è pesante anche in questo caso.
Insieme con più forza e determinazione diciamo : Stop al Femminicidio.
Dott.ssa Désirée Del Giovine