Inizia così la lettera aperta inviata dal consigliere comunale, già capogruppo del Pd, Stefano Di Renzo; dal consigliere comunale del Pd, Donato La Barba; dal presidente dell’Assemblea degli iscritti di Francavilla al Mare, Arabella Morelli e dai 32 membri facenti parte del Direttivo degli iscritti del Pd di Francavilla, al segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, con la quale comunicano la loro uscita dal Partito Democratico.
“Il capogruppo del Pd – continua la lettera – avv. Stefano Di Renzo – aveva più volte palesato le sue difficoltà arrivando a protocollare una richiesta di chiarimenti al sindaco e al dirigente. Ma questa è stata ignorata e, in sede di Consiglio Comunale, il sindaco, a seguito della bocciatura della delibera, si è dimesso. Il Pd di Francavilla al Mare che per anni si è battuto contro l’edificazione incontrollata che da sempre attanaglia questa città e che nella campagna elettorale aveva promesso una città priva di manovre urbanistiche sregolate, ora gridava al tradimento. La maggioranza, riunitasi senza i consiglieri Di Renzo e La Barba, non convocati, e presieduta dal sindaco, con la partecipazione del segretario del Pd di Francavilla al Mare e di quello regionale hanno, a parole, espulso i due consiglieri dalla maggioranza e di riflesso dal Pd. Il tutto per aver votato contro una delibera che ritenevano e motivavano come illegittima. Allora, caro segretario nazionale, le domandiamo: è questo il Pd? Questo non è il partito che desideriamo e che abbiamo contribuito a fondare e a far vincere le scorse elezioni, non è il partito della democrazia. È giusto l’accanimento verso chi esige la trasparenza? È accettabile sfiduciare il consigliere Di Renzo, capogruppo del Pd, se si considerando che il voto contrario alla citara delibera è stato dato da ben tre consiglieri su cinque facenti parte del gruppo del Pd? Il sindaco aveva chiesto la testa del capogruppo ed il Pd non ci ha pensato due volte ad epurare il primo degli eletti (l’avv. Di Renzo è stato il consigliere più votato del centrosinistra alle elezioni) in nome di un deplorevole sistema partitocratico. Il Pd locale ha tradito la fiducia ed il lavoro fatto fin ora da coloro che credevano che Francavilla potesse cambiare e che il dissenso motivato fosse una prerogativa della democrazia. Noi crediamo ancora una volta nella politica, quella vera, dei fatti, lontana dall’interesse personale. Crediamo ancora che ci sia spazio per lavorare nel bene comune e costruire una società fatta per il futuro e per la crescita, una società che crede anche nei sogni realizzabili. Per tutte queste ragioni – conclude la lettera – noi lasciamo il Pd. È ora che la vecchia partitocrazia si accorga che i cittadini che votano ed eleggono uomini, hanno poi il diritto di vederli governare a loro nome e non estromessi dal governo del territorio perché scomodi e non compiacenti ai vecchi schemi della politica. Oggi il Pd di Francavilla al Mare con l’appoggio dei vertici regionali ha dato prova di essere un partito anti democratico e di questo lei ha il dovere di farsene carico, a lei, persona sensibile gridiamo la nostra indignazione rimettendo al Pd nazionale le nostre tessere, i nostri ruoli di dirigenti locali di partito nonché uscendo dal gruppo consigliare del Pd in seno al Comune di Francavilla al Mare”.