Come sottolineato da Viola, infatti, la sua ordinanza sarebbe soltanto un atto dovuto con il quale il Comune di Chieti ha recepito una Legge dello Stato. “Quindi – tuona l’assessore -, se il presidente della Confcommercio Chieti ha proprio necessità di fare polemica a tutti i costi, dovrebbe rivolgere i suoi strali verso la Regione, che non si è opposta a questa Legge o, perché no, direttamente al premier Monti, ma non certamente al Comune di Chieti che su questa materia non ha più alcuna competenza. Comunque, l’amministrazione Di Primio conferma la propria solidarietà ai commercianti di Chieti e come sempre è pronta a sostenere qualunque iniziativa promossa dalle Associazioni di Categoria se queste possono servire a difendere, realmente e concretamente, i legittimi interessi dei negozianti teatini”.