Nasce con questo spirito, a L’Aquila, la nuova Fondazione Città Nuove, che vuole essere uno strumento aperto a disposizione di quanti vogliono mettere assieme le proprie energie ed intelligenze per partecipare alla “fondazione” di una fase nuova della politica aquilana.
“Il disamore nei confronti dei partiti a livello nazionale è ai massimi storici” si legge nella nota. “All’Aquila terremotata questa sensazione è ancor più marcata in quanto la classe politica locale non è stata in grado di offrire risposte concrete ma, al contrario, ha generato solo uno squallido teatrino di polemiche sterili acuendo di fatto il distacco dei cittadini nei confronti dei partiti. Partendo da questa considerazione, riteniamo che la priorità assoluta sia la ricostruzione, non solo del centro storico, ma anche e soprattutto del tessuto economico e sociale. Non è più accettabile a tre anni dal sisma che i nostri ragazzi abbiano come unico punto d’incontro e di socializzazione bar, pub e locali analoghi; non è più accettabile che nei siti dove sorgono i progetti Case ed i Map non siano stati istituiti servizi essenziali per la popolazione (edicole, alimentari). Non è più accettabile che gli ambulanti dello storico mercato di piazza Duomo ancora non abbiano una dignitosa ricollocazione per riprendere l’attività; non è più accettabile l’assenza di qualsivoglia iniziativa mirata alla ripresa economica e lavorativa della città. E potremmo continuare a lungo! L’ambizioso progetto di Città Nuove prevede, partendo da subito, la costruzione di un rapporto diretto e costante con i cittadini perché la politica non deve e non può ricordarsi dei problemi delle persone solo in campagna elettorale”.