Chieti. Attorno al Project Financing del nuovo Ospedale di Chieti girano milioni di euro e tanti interessi. “La Asl di Chieti e il Rup ingegner Filippo Manci, come la legge e il buon senso impongono, hanno fino ad oggi svolto un attento e scrupoloso esame della procedura – dichiara Sara
Leggere le affermazioni odierne del Presidente D’Alfonso sulla avocazione a sé del procedimento ci lascia basiti. E’ inaccettabile che il Presidente D’Alfonso liquidi con “_inerzia_” e “_ritardo_” il lavoro di approfondimento messo in atto dalla Asl e, in particolare, dal Rup”. Continua Marcozzi “Il M5S conosce tutto il dossier della proposta, siamo stati i primi ad approfondirlo, a fare i calcoli dei costi, ad analizzare la copiosa documentazione e, proprio per la contezza che abbiamo della procedura, possiamo dire che il procedimento messo in atto dal RUP è tutt’altro che rallentato e non attraversa alcuna “difficoltà”. Si tratta di un progetto complesso, un impegno di spesa complessivo di oltre 3 Miliardi di euro in 30 anni che, se esaminato superficialmente, potrebbe danneggiare la regione intera e compromettere per sempre le casse regionali. L’esperienza di altre regioni ce lo testimoniano: Regione Veneto ha il bilancio in ginocchio proprio a causa dell’approvazione della costruzione di 3 ospedali facendo ricorso al Project Financing, procedura svantaggiosa per la Asl e molto vantaggiosa per il privato investitore. La fretta e la
superficialità che il Presidente D’Alfonso vorrebbe imporre sono inadeguate e inaccettabili. Lasci lavorare gli uffici preposti con serenità.”
“Sino ad oggi la Asl ha impiegato risorse umane ed economiche per lo studio approfondito del progetto, è responsabilmente ricorsa a consulenze esterne (che hanno evidenziato gravi criticità nella proposta del Gruppo Maltauro, oggi ICM), e ora, solo perchè il risultato sembra non piacere al Presidente D’Alfonso, tutto questo lavoro dovrebbe essere gettato alle ortiche?” si domanda Marcozzi.
Dalla comunicazione del Presidente D’Alfonso di oggi si apprende anche che la Giunta si sarebbe sentita “_costretta_ _a recuperare la competenza della procedura, nominando una commissione tecnica (…) con il consenso dell’azienda affidataria della procedura, nella persona del