L’ambasciata a Bruxelles non è servita a garantire l’approvazione del provvedimento: “Spero che i segnali che mi sono giunti vengano smentiti, ma la Zona Franca potrebbe non essere concessa il prossimo 23 gennaio. Si sarebbe potuto lavorare diversamente in questi 2 anni, ma non voglio fare ulteriori polemiche” ha dichiarato il primo cittadino, il quale ha esposto un piano d’intervento alternativo nel caso in cui la Zfu non venga accordata dall’Unione Europea.
La mancata approvazione della Zfu comporterebbe, infatti, la perdita della possibilità di beneficiare di 90 milioni di euro: l’articolo 10 comma 1 bis del decreto legge 77 approvato nel giugno 2009 stabiliva un ammontare di 45 milioni, che nel luglio dell’anno successivo (legge 122) furono innalzati alla cifra di 90 milioni. Tali fondi sono però vincolati, dunque utilizzabili solamente tramite la concessione della Zfu: nel caso in cui, il prossimo gennaio l’UE neghi tale concessione, il cratere perderebbe la possibilità di risollevare la drammatica crisi economica in cui affonda sempre di più.
La proposta di Cialente è quella di recuperare i 90 milioni, nel caso in cui in data 23 gennaio venisse comunicata la negazione della Zfu, per poterne usufruire mediante altri tipi di aiuto economico: “Ho contrattato un emendamento col Governo, da inserire nel decreto Milleproroghe o in qualche altro ‘vagoncino’ legislativo, affinché i 90 milioni di euro possano essere altresì destinati al finanziamento del De Minimis e di altri 26 tipologie di aiuti stabiliti nel regolamento dell?agosto 2008” ha affermato il sindaco, aggiungendo che tali tipi di aiuti non necessiterebbero dell’approvazione della Comunità Europea. Il De Minimis e gli altri provvedimenti economici concederebbero dunque, in assenza della concessione della Zfu, un aiuto alle piccole e medie imprese già esistenti all’interno del cratere.
Il sindaco si è dichiarato scettico sull’approvazione della Zfu, la cui richiesta è giunta troppo tardi all’Unione Europea e non è stata, inoltre, specificata la gravità e la diversità della situazione del cratere rispetto alle altre zone con disagio economico, sociale ed occupazionale, per cui tale genere di provvedimento è stato stabilito: “L?Aquila è stata paragonata al quartiere di Rancitelli di Pescara, come fosse una qualsiasi banlieu” ha dichiarato Cialente.
“Vorrei che tale conferenza servisse anche come appello alle forze produttive per individuare quale tipo di sostegno economico possa rilanciare la città” ha concluso il sindaco, evidenziando l?importanza del suo appello.
Elisa Giandomenico