Così esordisce il capogruppo del Pd in Provincia a Chieti, Camillo D’Amico, dopo che ieri, martedì 27 settembre, nella lunga ma infruttuosa riunione della Commissione Consiliare “Agricoltura, caccia, pesca ed aree interne” appositamente convocata su richiesta formale di tutti i gruppi di minoranza, dalla quale non è uscita alcuna proposta concreta su come drenare e limitare l’esponenziale numero di ungulati che, sempre più spesso, generano pericolo pubblico per l’incolumità delle persone.
“Siamo rimasti stupiti ed allibiti – continua il consigliere Antonio Tamburrino ex assessore delegato nella giunta Coletti – nel sentire l’ennesima professorale analisi sulle cause ma senza però ascoltare una benchè minima iniziativa terapica verso un problema che diventa sempre più preoccupante che l’amministrazione Di Giuseppantonio sta completamente sottovalutando e verso la quale però i cittadini attendono soluzioni concrete. Nell’attesa che il consigliere delegato produca qualche idea geniale, nel frattempo, gli agricoltori contano i danni alle produzioni agricole e molti automobilisti lamentano quelli delle loro macchine senza comprendere chi ne pagherà le riparazioni. Hanno fatto la campagna elettorale, estorcendo il voto ai cacciatori, demolendo quanto di buono avevamo costruito con la stesura di un regolamento che legava il mondo venatorio al territorio per tutelarlo e manutentarlo, garantiva un perfetto equilibrio tra fauna selvatica e produzioni agricole, aveva il principio di sperimentabilità e della verifica. La sospensione fu adottata, con motivi d’urgenza, in uno dei primi Consigli Provinciali della corrente legislatura ma poi niente più nonostante il volume delle richieste di danni e risarcimenti è in costante crescita esponenziale. Il senso responsabilità e l’attaccamento ai problemi del territorio – conclude Tanburrino – ci porta ad un impegno teso a non abbassare la guardia e, per questa ragione, non escludiamo una nostra unilaterale iniziativa a proporre soluzioni verso la quale ci misureremo nel merito con la maggioranza dalla quale riceviamo solo silenzi imbarazzati”.
Francesco Rapino