“Siamo alle solite ormai da decenni”, dichiara il presidente di Commissione, Adele Caroli, “con le prime piogge Pescara diventa in alcune zone impraticabile, con gli allagamenti che vanno a colpire diverse strade soprattutto in periferia. Credo sia giunto il momento di affrontare seriamente la questione, trovando quelle soluzioni che se non risolvere del tutto, possano comunque portare ad un ridimensionamento del problema che negli anni ha causato danni ingenti a commercianti e semplici cittadini di numerose strade di Pescara”. Quello di stamane, per la Commissione, è il primo sopralluogo di un calendario che ne prevede una serie in alcune vie cittadine colpite più delle altre dagli allagamenti. “Credo che l’amministrazione comunale”, ha detto ancora Adele Caroli, “debba farsi ora carico più che mai del problema, considerando anche le numerose cause ancora in corso con cittadini e titolari di negozi e attività commerciali. Il Comune ha una assicurazione per i danni causati da eventi atmosferici, ed è responsabile per i danni subiti. Le strade sono fino a prova contraria di competenza comunale, e per questo il governo cittadino dovrebbe farsi carico e lavorare per risolvere una situazione che da decenni fa di Pescara una città ostaggio dell’acqua”. Questa mattina tecnici comunali, dell’Aca e consiglieri comunali hanno valutato sul campo la situazion in via Tommasi, nei pressi dello stadio, una delle zone più colpite dal fenomeno. Nel corso della Commissione, il geometra Picciano ha fissato i punti essenziali per arrivare ad una soluzione, seppur parziale del problema allagamenti. Resta prioritaria, come recepito anche dai consiglieri della Commissione Mobilità e Grandi Infrastrutture, la costruzione di “condotte bianche” per la raccolta delle acque piovane. La città di Pescara è dotata da sempre di condotte miste che di fatto fanno confluire la gran parte dei liquami verso i depuratori. Come previsto dalla normativa nazionale, le condotte bianche sono di competenza comunale. Con la doppia condotta idrica, ha spiegato il geometra Picciano, si andrebbe a risparmiare anche energia, con un minor lavoro per le pompe di sollevamento, visto che in questo caso solo una piccola parte delle acque bianche finirebbe nel depuratore. La Commissione ha verificato inoltre come siano a questo punto improrogabili i lavori relativi alla pulitura dei tre fossi Bardet e delle centinaia di tombini cittadini, molti dei quali perennemente otturati. L’Aca ha già avviato uno studio di fattibilità per misurare la lunghezza dei tre Fossi bardet, e la possibilità di pulire dai fanghi i fossi stessi. Lavoro necessario per far defluire le acque che, stando così le cose, ristagnano sul manto stradale, causando allagamenti. L’Aca dovrà poi infine quantificare i costi di tale operazione. Ad oggi le strade con maggiori criticità per gli allagamenti sono: via Pollione, via dei Peligni, via Pepe, viale Marconi (tratto zona Stadio), via Tirino, via S. Tommasi, via Osento, via Antonelli, viale Pindaro, Strada Colle Breccia e Strada Vicinale Chiappini.
Daniele Galli